Anki: creare delle flashcard efficaci
Ho parlato già diverse volte di Anki, un programma che mi è stato davvero d’aiuto per memorizzare parole, kanji e grammatica. Mi rendo conto però che non è così intuitivo da utilizzare, ci sono sempre molti dubbi riguardo a che tipo di carte creare. In realtà, tralasciando le funzioni avanzate, non è così complicato da utilizzare, bisogna solo farci l’abitudine.
Oggi vedremo quali sono i migliori tipi di carte di Anki e come personalizzarle per lo studio del giapponese. Ma perché proprio con Anki e non con altri programmi simili? Altre applicazioni di flashcard, come ad esempio Memrise, sono più facili da usare ma hanno poche possibilità di personalizzazione.
Quello che rende efficace una carta da studio è la possibilità di personalizzarla per le tue esigenze, e questo puoi farlo solo con Anki.
I tipi di carte Anki che trovi in questo articolo derivano da quelli descritti in “Come imparare qualsiasi lingua: il metodo smart” di Gabriel Wyner, un libro che basa l’apprendimento delle lingue sull’uso delle flashcard. Sentiti comunque libero di adattare le carte al tuo modo di studiare, sperimenta il più possibile. L’obiettivo è creare delle carte che ti semplificano lo studio.
Cosa sono le flashcard?
Le flashcard sono delle carte che da un lato presentano una domanda e dall’altra una risposta, servono per ripassare e imparare vari tipi di informazioni. Leggendo la domanda possiamo verificare se conosciamo la risposta sul retro. Nel caso delle lingue le flashcard sono comuni per il ripasso delle parole, da un lato presentano la parola in lingua, dall’altro la traduzione e la pronuncia.
Una volta le flashcard erano dei semplici cartoncini, ora con il computer e altri dispositivi è più comune crearsi delle carte elettroniche. Oltre alla comodità di creare le carte con un click, i programmi regolano automaticamente l’apparizione di una domanda in base a quanto ricordi una certa informazione. Le informazioni che sbagli più volte appariranno più spesso rispetto a quelle che conosci bene.
Se non hai idea di cosa sia Anki e di come funzioni, prima di proseguire con questa guida ti consiglio di dare un’occhiata alle altre guide che trovi su questo blog:
Questa guida si riferisce al giapponese, ma con le dovute modifiche puoi applicarla a qualsiasi lingua.
Installa il Japanese Support
Prima di creare delle cart installa l’add-on Japanese Support, ha diverse funzioni utili per il giapponese, come l’inserimento automatico del furigana, nuovi tipi di note specifici per il giapponese, statistiche sui kanji presenti nelle carte. Per installarlo vai su Strumenti>Add-on>Sfoglia e installa… cerca il Japanese Support e segui le istruzioni riportate sullo schermo.
Per creare i tipi di carte elencati in questo articolo ti consiglio di fare una copia del tipo di nota “Japanese” inserito grazie a questo add-on, in questo modo abbiamo una base di partenza per le nostre carte giapponesi senza modificare l’originale. Per fare la copia vai su Strumenti>Gestisci i tipi di nota…>Aggiungi e infine seleziona Clona: Japanese (recognition). Dai un nome a questo tipo di carta ma lascia Japanese nel nome, altrimenti non funzionerà l’inserimento automatico del furigana.
L’inserimento automatico del furigana funziona solo se il tipo di carta ha Japanese nel nome e se ha i campi Expression e Reading. Se modifichi questi campi allora l’add-on non inserirà in automatico il furigana delle parole.
Nota: ogni tanto può capitare che venga inserito il furigana sbagliato, se ti sembra strana la lettura di una parola è meglio controllare su un dizionario e correggere eventualmente la lettura.
Carte vocaboli
Personalmente non amo così tanto le carte di soli vocaboli, preferisco vedere le parole all’interno di un contesto, ma sono più veloci da ripassare rispetto alle frasi. Questi sono i campi utili che può avere una carta di vocaboli:
- Parola
- Immagine
- Definizione in lingua
- Traduzione parola
- Lettura
- Audio
Puoi fare una semplice carta con parola sul fronte, traduzione e lettura sul retro, oppure fare una carta più completa con immagine, audio, definizione ecc. Più metti elementi utili riguardo alla parola, come immagini o audio, più diventa semplice apprendere le nuove parole.
Puoi scaricare l’audio delle parole da Forvo e trovare le immagini su Google Immagini. Per le tue carte scegli delle immagini significative, divertenti, che ti colpiscono.
Fare delle proprie carte è il primo passo da compiere per iniziare ad apprendere nuove informazioni, ecco perché spesso i mazzi già pronti sono poco efficaci. Ti rimarrà più impressa una carta fatta da te rispetto a quella fatta da qualcun altro.
Per le parole semplici da capire che si possono definire in un’immagine puoi evitare di inserire la traduzione, tanto l’immagine già chiarisce il significato della parola (è meglio evitare le traduzioni, se possibile).
Per le parole più complicate da descrivere con un’immagine (come gli aggettivi), puoi aggiungere una definizione in giapponese semplificata al posto di una traduzione oppure scegliere una frase d’esempio con quella parola. Le parole in un contesto possono essere più semplici da capire.
Carte per la grammatica/frasi
I miei tipi preferiti di carte sono quelli costituiti da frasi, sia per vedere la parola in un contesto, sia per ripassare la grammatica. Ma un tipo di carta non esclude l’altro, puoi usare il tipo appena visto per memorizzare meglio certi vocaboli e questo tipo per memorizzare le particelle, la coniugazione dei verbi, aggettivi ecc.
La carta più classica che puoi fare è costituita solo da:
- Frase (fronte carta)
- Traduzione (retro)
- Lettura (retro)
Ovvero i tre campi del tipo di carta inserito dal Japanese Support. È il più veloce da fare e ho quasi sempre usato questo, fin quando non ho adottato un tipo di carte più efficace quando ho iniziato con il coreano, costituito dai seguenti campi:
- Frase (con parola mancante)
- Immagine
- Definizione in lingua/aiuto per completare la frase
- Parola mancante nella frase
- Frase completa
- Note
- Audio
Per fare queste carte ci vuole sicuramente più tempo ma sono più utili per memorizzare la grammatica. È un ottimo modo per ripassare l’uso delle particelle o la coniugazione dei verbi mentre studi con Ima Nihongo o con altri libri.
Per una stessa frase puoi creare carte multiple per ogni particella, verbo o altre costruzioni che compaiono nella frase. In questo modo hai più carte che analizzano la stessa frase da punti di vista differenti.
Se vuoi puoi anche aggiungere un campo traduzione. È meglio non usare le traduzioni, ma è anche vero che all’inizio può essere difficile non avere qualche piccolo aiuto sul significato della frase. Vedi tu cosa preferisci fare.
Modificare i campi e lo stile della carta
Ricordi che all’inizio ti ho fatto fare una copia del tipo di nota “Japanese”? Vediamo come aggiungere altri campi per creare le carte che abbiamo appena visto.
Dato che la nostra copia ha già i campi relativa alla parola o alla frase (Expression), alla traduzione (Meaning) e alla lettura (Reading) non ci resta che aggiungere gli altri campi che ci interessano. Per farlo crea una nuova carta, clicca sul tipo di carta e seleziona quello che abbiamo creato. Infine clicca sul pulsante “Campi…” e aggiungi quelli che ti interessano, modificando eventualmente il font e il carattere.
Una volta aggiunti questi campi dai l’ok per queste modifiche e clicca su “Carte…”, da qui il programma ci mostra come appare la nostra carta sul fronte e sul retro. Per mostrare i campi che abbiamo appena aggiunto bisogna inserire il riferimento di ciascun campo sulla carta vera e propria. Per farlo aggiungi il nome di ciascun campo rinchiuso tra parentesi graffe sul fronte o sul retro della carta, in questo modo {{Esempio}}. Se conosci il css e l’html puoi modificare la carta a tuo piacimento come i colori, dimensione dei font, sfondo ecc.
Ricorda che creare un campo in più è meglio che farne uno in meno, se in futuro volessimo ad esempio eliminare la traduzione da tutte le carte ti basta modificare lo stile della carta e togliere il riferimento del campo al tipo di carta. Così evitiamo di modificare una ad una ogni carta!
Carte per i kanji
Le carte dei kanji sono utili se vuoi focalizzarti solo sullo studio dei kanji e sulla loro composizione. Ad esempio potresti avere i seguenti campi in una carta relativa ai kanji:
- Significato (fronte della carta)
- Kanji (retro)
- Mnemonica (per esempio le storie che trovi su Ima Kanji, un’immagine ecc., sul retro)
- Letture (sul retro. Solo per ripasso, non imparare singolarmente le letture!)
- Parole d’esempio che presentano il kanji (retro)
Con questo tipo di carta dal significato dobbiamo dedurre il kanji.
Non serve inserire tante parole d’esempio, solo qualcuna significativa o quelle con le letture particolari. Dopotutto per approfondire le parole puoi creare delle carte specifiche sui vocaboli.
Fare le carte retro-fronte
Fino adesso abbiamo fatto carte fronte-retro, ma se volessimo invertire l’ordine come possiamo fare? Ci vuole un semplice click per creare automaticamente queste carte invertite.
Vai sulla schermata di modifica di una qualsiasi carta (assicurati di aver selezionato il tipo di carta che ti interessa), clicca su “Carte…” ed infine clicca sul segno “+” in alto a destra. Da qui si aggiungerà una nuova tipologia per il tipo di carta, basta inserire i campi invertiti ed è fatta.
In questo modo, per ogni carta che appartiene a questo tipo, Anki creerà due carte diverse: uno il normale fronte/retro e l’altro invertito.
Per le carte dei vocaboli metti l’immagine sul fronte e sul retro la parola in lingua, per le frasi puoi mettere sul fronte la parola mancante e sul retro la frase per intero.
Invertire i campi è un modo per ripassare il giapponese da un altro punto di vista, costringendoci a ricordare la parola solo dall’immagine o ricordare una frase partendo da una particella, un verbo o una parola.
Vai oltre Anki
Anki da solo non basta per imparare il giapponese. Per questo ti ricordo che, oltre ad aggiungere carte e fare le ripetizioni giornaliere, è necessario immergersi nella lingua il più possibile. Bisogna venire a contatto con nuove parole, nuove costruzioni, non puoi fare tutto questo solo con le flashcard. Anche perché a lungo andare diventa piuttosto noioso ripassare!
Per rendere le ripetizioni un po’ più varie puoi esercitarti a scrivere in giapponese, pronunciare le parole che incontri o inventare nuove frasi con le parole che ripassi.
Spero che l’articolo ti sia stato utile per capire come creare nuovi tipi di carte e quali carte è meglio utilizzare per il giapponese.
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13 commenti
18 Gennaio 2016
Io utilizzo Ankidroid sul tablet, e sto avendo qualche difficoltà in quanto non riesco a inserire l’add-on. Come posso fare?
18 Gennaio 2016
Ciao Lavinia, temo che non sia possibile installare gli add-on su Ankidroid, ma solo su computer.
17 Aprile 2016
Ciao Federica.
Innanzitutto, complimenti per il sito e per gli ebook che hai scritto (li ho comprati tutti! ^_^). Questo we ho finito di studiare i 1025 漢字, imparando per ciascuno di essi la parola chiave che hai associato. Ho preferito posticipare lo studio delle letture, e dei vari significati (singoli e/o composti) ad un secondo tempo. Ora che ho ripreso da zero a studiare la grammatica, con la conoscenza delle “parole chiave” per i 漢字 che ho studiato, è tutto molto più facile!
A questo punto, la mia domanda… Per studiare dal tuo ebook dei kanji mi sono fatto un mazzo anki con carte aventi su una faccia la parola chiave in italiano e sull’altra faccia il corrispondente 漢字, ora vorrei crearmi un mazzo con i vocaboli (solo 漢字 singoli e vocaboli composti da più 漢字) che man mano incontrerò studiando. So che sarebbe meglio inserirli in una frase di contesto, ma ammetto di essere troppo pigro! Io avevo pensato di fare un mazzo con carte aventi su una faccia solo il significato italiano, mentre sull’altra faccia il 漢字 e la lettura. Tuttavia, in questo articolo tu consigli invece di usare su una faccia solo il 漢字, e sull’altra, il significato e la lettura. Tu trovi che la disposizione pensata da me sia meno efficace?
Grazie, e scusami per la domanda lunghissima!
18 Aprile 2016
Ciao Marcello, mi fa molto piacere che Ima Kanji ti sia stato utile per lo studio dei kanji ^_^ Rispondo subito alla tua domanda: io per i vocaboli preferisco partire dal giapponese alla traduzione, in modo da abituarmi prima alla parola giapponese. Non credo il tuo approccio sia sbagliato, potresti anche fare i due tipi di carte invertendo fronte/retro come descritto nell’articolo, solo che se è possibile cerco di evitare la traduzione.
Io farei in questo modo: per le carte semplici che si possono descrivere con un’immagine (tipo l’esempio nell’articolo):
– carta fronte-retro: fronte parola giapponese, retro immagine
– carte retro-fronte (cioè invertita, come descritto nell’articolo): fronte immagine, retro parola giapponeese
Per le carte con parole difficili da spiegare con un’immagine:
– carte fronte-retro: fronte parola giapponese, retro immagine + traduzione
– carte retro-fronte: fronte immagine + traduzione, retro parola giapponese
Man mano che diventi più bravo quando aggiungi le carte è meglio usare la definizione giapponese in lingua al posto della traduzione italiana/inglese. Devo dire che anche a me capita di ripassare carte che hanno la traduzione, se sono mazzi fatti da altre persone, però se riesco preferisco non usarla. Visto che sei all’inizio puoi iniziare cercando di aiutarti più con le immagini, in modo da non dipendere sempre dalla traduzione.
18 Aprile 2016
Grazie per la risposta!
Sicuramente proverò come consigliato da te, utilizzando il più possibile immagini, cercando di evitare di scrivere la traduzione in italiano. Mi rimane però un problema: una flashcard ha solo DUE facce (fronte/retro), mentre io voglio usarla per studiare, imparare e “collegare” TRE informazioni: 1) il/i kanji 2) il significato (che sia tramite immagine, o traduzione in italiano, o definizione direttamente in giapponese) 3) la lettura in hiragana. Nel tuo esempio di questo post, hai fatto una carta con sul fronte l’informazione 1) (il kanji 猫), e sul retro le informazioni 2) (la foto e la traduzione in italiano “gatto”) e 3) (la lettura ねこ in furigana sopra il kanji 猫). Fin qui ok, ma se invece volessi aggiungere nel mazzo anche la versione con fronte/retro invertiti? Io di solito faccio in modo che in ogni mazzo ci siano entrambe le versioni speculari di ciascuna carta. Il problema è che se invertissi fronte/retro di una carta di questo tipo, avrei una carta avente sul fronte tutte le informazioni (kanji, significato, e lettura)!!
Un primo modo per risolvere potrebbe essere mettere nel retro solo la lettura hiragana senza kanji al posto del furigana sopra al kanji, ma non mi piace, coi termini composti da più kanji mi piacerebbe vedere come sono spezzate le letture. Un secondo modo potrebbe essere… tralasciare la versione “invertita” e fare solo un mazzo con carte aventi solo il kanji sulla faccia. Se tu ti sei trovata bene facendo solo giapponese -> traduzione, allora ci proverò anche io!
18 Aprile 2016
Puoi aggiungere quanti campi vuoi sulla tua carta e mostrarli sul fronte, sul retro o anche su entrambi, basta modificare la carta. Ti consiglio di leggere la guida ad Anki che trovi linkata nell’articolo. In effetti sì, se vuoi fare le carte invertite è meglio usare un campo apposta per la lettura e non usare i furigana sopra i kanji, così risolvi il problema di avere tutto sul fronte.
Non ne farei troppo un problema di dividere perfettamente le letture per ogni kanji, perché è qualcosa che diverrà automatico separare le letture a forza di leggere gli stessi kanji, oltre al fatto che ci sono kanji che modificano la lettura in certe parole. Ad esempio la lettura いつ di 一 diventa いっ 一本・いっぽん (un oggetto cilindrico, contatore), tra l’altro lo stesso 本 cambia la lettura ほん in ぽん in questa parola. ぽん non è una lettura di questo kanji.
18 Aprile 2016
Hai ragione, avere le letture divise prefettamente per ciascun kanji non è poi così fondamentale…
Grazie ancora!!
13 Marzo 2017
Ciao Federica, complimenti per il tuo sito e grazie per i tuoi preziosi consigli.
Ho una domanda da farti sulla creazione delle carte con Anki: vorrei creare un campo dove poter inserire la mia registrazione audio in fase di studio per poterla confrontare con quella scaricata da Forvo. In pratica al momento della creazione della carta il campo rimarebbe vuoto. Tu sai se si può fare?
Grazie per il tuo aiuto
13 Marzo 2017
Certo, puoi fare tutti i campi vuoti che vuoi e riempirli successivamente :)
6 Settembre 2017
Ciao Federica, intanto complimenti per l’articolo però ti vorrei fare una domanda tecnica su questo programma, in quanto a breve ho un esame e vorrei arrivarci il più preparato possibile. Ho creato delle carte con fronte retro (nel mio caso parola tedesca-traduzione italiana) e una “carta 2” invertita, il problema è che ora sto notando che il programma mi chiede solo il percorso tedesco-italiano e mai il contrario. Che impostazione devo mettere?
grazie mille e ancora complimenti
6 Settembre 2017
Se l’hai impostato correttamente (come scritto in questo articolo) non c’è altro da fare, dovrebbe in automatico farti le carte e mostrartele come carte nuove. Non è che magari, essendo appunto nuove, appaiono dopo aver visto tutte le altre? Al massimo puoi aumentare il numero delle ripetizioni giornaliero e vedere se prima o poi appaiono queste carte inverse.
22 Dicembre 2017
Ho un problema con Anki. L’ho scaricato sul telefono poiché non posso scaricarlo sul computer. Non riesco a capire come scaricare gli add-on!! Nella versione per telefono ho guardato ovunque, ma non riesco proprio a capire dove andare per scaricare gli add-on. Forse nella versione per telefono non si può?
23 Dicembre 2017
No, non si possono aggiungere add-on sulle app. Hanno un linguaggio di programmazione differente.