Viste le diverse richieste sul mio “metodo” di studio, raggruppo in un unico post il materiale che ho utilizzato quando ho iniziato a studiare giapponese e il mio percorso di studio.
Premessa
Ho studiato il giapponese completamente da autodidatta, non ho mai preso lezioni di giapponese, né seguito corsi all’università. Ho dovuto adeguarmi visto che dove abito non c’è nessuno che insegna giapponese. Ma alla fine non è andata così male, visti i risultati raggiunti!
Preferisco imparare il più possibile una lingua divertendomi e non solo sui libri di grammatica. Vedremo che nel mio percorso c’è stato poco “studio” nel vero senso del termine. Per imparare una lingua non devi stare chino a leggere 10 libri di grammatica o svolgere noiosi esercizi!
Ogni persona ha il suo modo e i suoi libri preferiti per studiare. Per cui quello che è trovi elencato qui di seguito potrebbe non andare bene a te, ma comunque può darti uno spunto su come proseguire i tuoi studi.
Fase 1: Le basi
Quando ho deciso di imparare davvero il giapponese, e non solo limitarmi a conoscere qualche frase, sono partita con questi due libri:
Remembering the Kanji – Il libro che mi ha permesso di imparare facilmente centinaia di kanji rispetto al metodo tradizionale che usano i giapponesi.
Understanding Basic Japanese Grammar – Come dice il titolo del libro, tratta solamente della grammatica base, lasciando da parte argomenti più avanzati (più o meno si arriva a livello N4). Le costruzioni grammaticali trattate nel libro sono davvero utili per un buon 80% del giapponese e per la grammatica più avanzata. Quello che mi piace di questo libro è che le spiegazioni non sono troppo lunghe contiene tantissimi esempi.
Conoscevo già hiragana e katakana, i due sillabari usati nella lingua giapponese.
Questi libri mi sono stati consigliati da persone che stavano ottenendo ottimi risultati con lo studio da autodidatta. Possedevo già qualche libro di giapponese in italiano ma non ne ero molto soddisfatta: erano poco adatti per gli autodidatti, in altri casi troppo semplificati o eccessivamente prolissi, magari con un massiccio uso di romaji (giapponese scritto in lettere). È praticamente inutile imparare il giapponese senza conoscere la sua scrittura, per questo ho sempre criticato la maggior parte dei libri per imparare il giapponese.
Per questo ho deciso di creare un corso di giapponese per autodidatti sulla base della mia esperienza. Ma ricorda che il libro migliore è quello che è adatto al tuo modo di studiare, ma soprattutto se non ci metti il tuo impegno non raggiungerai il tuo obiettivo!
Mi sono trovata bene con entrambi i libri. Ho trovato lo studio dei kanji la parte più noiosa, non per colpa di Remembering the Kanji che ha reso lo studio più leggero, ma perché non vedevo l’ora di iniziare con la grammatica. Imparare i kanji prima della grammatica rende lo studio successivo più semplice.
Ci ho messo meno tempo a terminare il libro successivo, è stato interessante vedere i kanji che avevo imparato all’interno delle frasi. Ho proseguito con ciascun capitolo e man mano ho tutte ripassato tutte le frasi del libro con Anki. Mi viene da ridere a pensare che non riuscivo a ricordarmi delle parole semplici come “図書館”. Questo per dirti che è normale dimenticare nuove informazioni, bisogna insistere e andare avanti, dedicando del tempo ogni giorno allo studio della lingua.
In questa fase ho anche provato ad ascoltare qualcosa in giapponese, partendo dalle lezioni più facili di Japanese Pod. Il podcast è più in inglese che in giapponese, ma le lezioni di livello intermedio/avanzato sono perfette per fare pratica con l’ascolto.
Devo ammettere che ero già abituata ai suoni della lingua, grazie al fatto che avevo visto diversi anime/drama in lingua originale con sottotitoli e ascoltato musica giapponese prima di iniziare con lo studio. Ad ogni modo è meglio eliminare i sottotitoli italiani o inglesi il prima possibile, anche se la comprensione della lingua è molto bassa.
Fase 2: Input
Dopo aver creato le basi (continuando a ripassare kanji e frasi in giapponese tutti i giorni con Anki) ho iniziato la mia fase relativa all’input, cercando di assimilare il più possibile il giapponese da materiale in lingua.
Ho iniziato a guardare diversi anime che mi interessavano, indipendentemente dalla loro difficoltà. Per fare un titolo ho guardato anche Higashi no Eden, di cui ci ho capito ben poco. Era ancora troppo presto, ma fortunatamente esistono anime più semplici da capire.
Seguendo alcuni consigli mi sono buttata subito a leggere uno dei manga più semplici: Yotsubato! Vedere quanto riuscivo a capire di questo manga mi ha dato un’enorme soddisfazione, oltre ad essere utile per imparare puro slang giapponese. Non posso fare a meno di consigliarlo a chiunque.
Più o meno in contemporanea inizio la serie di frasi “Japanese Core” del vecchio sito smart.fm, aggiungendo su Anki tutte le frasi con le parole a me sconosciute. Non ho mai finito tutte le liste ma, nonostante le frasi noiose, sono state davvero utili nel ampliare il mio vocabolario. Oltre a queste frasi prefabbricate, ho inserito delle frasi provenienti da alcuni manga come Yotsuba e Ouran Host Club, e da altri tipi di materiale in lingua.
Ho anche tentato di leggere una light novel ma con poco successo: quella di Toradora. Era oltre le mie attuali capacità, passerà qualche anno prima di riuscirla a leggere con meno problemi.
Leggo e guardo tutto quello che mi interessa, mettendo da parte la roba eccessivamente difficile. In più ho estratto l’audio di tutto quello che ho guardato per fare ascolto passivo. Mi piacerebbe voler aggiungere qualcosa di più ma non mi ricordo esattamente quello che ho visto, posso dire però di aver divorato diverse serie.
Tra i videogiochi fatti in questo periodo (diciamo a circa un anno di studio della grammatica) ci sono Dragon Quest 9, Gyakuten Kenji, Pokemon Heart Gold e la difficile visual novel Ever 17. Non tutti i giochi li ho capiti perfettamente ma, senza dubbio, sono stati utili per ampliare il mio vocabolario.
Conclusione
Ripercorrendo tutto quello che ho “studiato” in giapponese mi stupisco da sola di come sia riuscita a gestire (con molte difficoltà, ovviamente!) materiale più complicato del mio livello. A grandi linee questo è quello che ho fatto nel primo anno di studio (escluso lo studio dei kanji) e non ho ancora finito di imparare questa lingua.
Continuo a dedicarci del mio tempo, a volte anche in modo discontinuo, ma cerco comunque di leggere e ascoltare materiale in giapponese il più possibile: il modo migliore per imparare nuovi vocaboli e espressioni, capire il funzionamento della grammatica e imparare un linguaggio naturale. È importante conoscere la grammatica ma è altrettanto importante immergersi completamente nella lingua.
Le difficoltà non mancano mai neanche adesso!. Per quanto si continui a studiare, leggere e ascoltare una lingua non si smette mai di imparare. Ancora dopo anni mi ritrovo a imparare nuovi vocaboli. Per questo non mi piace dare dei termini di tempo esatti e dire quanto ci vuole imparare il giapponese.
Spero che questo post possa aiutarti a studiare il giapponese. Se hai ancora altri dubbi di consiglio di dare un’occhiata alla selezione dei migliori articoli del blog.
Mi piacciono molto questi post, perché è interessante sapere come la gente studia le lingue che li appassionano! Per quanto riguarda me, pensa che io ho fatto due anni di cinese alle scuole serali, e per tutto il primo anno non ci hanno manco fatto usare il caratteri! Follia pura…
Sono ancora molto indietro nell’ascolto, che in cinese è cento volto più difficile che in giapponese, ma quando capisco qualche frase mi esalto.
Per quanto riguarda il coreano, per me hai molte difficoltà anche per il fatto che hanno eliminato i caratteri cinesi, scelta politica, ma molto discutibile. Io non ce la farei mai a studiare coreano. Alla fine, si dice tanto ma i caratteri cinesi sono una vera benedizione!
Sapevo che effettivamente alcuni insegnanti preferiscono soffermarsi sui toni all’inizio piuttosto che sulla scrittura, però per un anno intero senza hanzi è decisamente troppo!
Sì, lo penso anche io, faccio molta più fatica a capire le parole senza kanji, però la scrittura coreana non mi dispiace (è la ragione per cui ho iniziato a studiarlo). Pensandoci bene, se ci fossero i kanji ho paura che li leggerei con la pronuncia giapponese XD Anche se gli hanja seguono la versione cinese (tipo 學 al posto della versione giapponese 学, sarà una versione semplificata?)
anega tanega
11 Ottobre 2012
Sì, 学 è semplificato; in realtà il cinese usa molti più semplificati che il giapponese (anche 学) e solo a Taiwan, Hong Kong e Macao si usano i tradizionali! Anch’io, se studiassi giapponese, avrei paura di leggere alla cinese i caratteri!
Comunque io nel primo anno li ho studiati per conto mio, sennò chissà quanto avrei dovuto studiare per recuperare…
Christian
14 Ottobre 2012
Posso chiederti quanto tempo dedichi giornalmente allo studio e come ti organizzi nello specifico la lezione? Cioè mi spiego, ogni giorno studi qualcosa di nuovo più ripasso o dividi le due cose? Ti organizzi anche degli esercizi scritti su carta, come traduzioni o completamento di frasi per esempio?
Non ho mai contato quante ore ho passato al giorno, ho sempre cercato il più possibile di dedicarmi al giapponese con le cose che mi piace fare, con giorni in cui ho faccio poco niente e giorni in cui faccio molto di più. Ti so dire con certezza che arrivavo a circa 10 ore al giorno di ascolto passivo.
Ho praticamente ripassato solo con Anki, ma mi è capitato sicuramente di rivedere qualche argomento particolarmente difficile diverse volte che facevo fatica ad imparare. Normalmente gli esercizi non li faccio perchè mi annoiano, e penso che potrei passare meglio il tempo leggendo qualcosa in giapponese..
Mi ritrovo al momento a dover studiare la grammatica del JLPT N2 e a fare gli esercizi… effettivamente ne sbaglio parecchi ^^; non sono molto abituata a farli.
Si può dire che non “studio” il giapponese, ma faccio quello che voglio in giapponese. Per questo faccio fatica a quantificare il tempo. Adesso che sto usando un libro per il JLPT, normalmente decido di fare uno o 2 capitoli al giorno (sono abbastanza corti) compresi di esercizi per non avere troppe informazioni e ovviamente ho inserito man mano le frasi su Anki da ripassare tutti i giorni.
Piuttosto che fare esercizi del libro secondo me è molto più utile scrivere o parlare con qualche giapponese. Quando lo facevo più spesso ho imparato moltissime cose, ora non scrivo più nulla e penso di essere peggiorata un pochino ^^; In più hai sempre il vantaggio di chiedere ad un nativo se una frase ha senso oppure no.
Christian
14 Ottobre 2012
Capisco! Il mio approccio è un po’ diverso. Lavoro e non ho 10 ore a disposizione ogni giorno. Solitamente, sia mentre vado a lavoro che mentre torno ascolto musica giapponese, uso la pausa pranzo per il ripasso, e la sera dopo cena 1 oretta per contenuti nuovi. Da martedì inizierò anche una scuola 2 volte la settimana 3 ore per volta subito dopo lavoro.
A differenza tua, sicuramente sento la mancanza di esercizi, e come te il poter parlare!
A volte mi metto a trascrivere la mia giornata, con frasi molto semplici ma solo con i kana non conoscendo ancora i kanji, onestamente mi serve moltissimo tempo. Per scrivere qualcosa come “Oggi mi sono svegliato e sono andato a lavorare” impiego almeno 5minuti di orologio!
Per questo motivo ho deciso di frequentare una scuola, dopo un anno da autodidatta vorrei arrivare tra un 6 mesi a cavarmela per un viaggio in solitaria.
Anche se comunque penso a quello che so adesso rispetto a 1 anno fa onestamente sono stupito!
In effetti quando lavoravo avevo diminuito le ore di ascolto, ogni volta che potevo ascoltavo qualcosa, ne facevo tipo la metà di quello che facevo prima. Comunque ora non faccio più ascolto passivo da un sacco di tempo!
Se ti può consolare, scrivere a meno in giapponese è un problema anche per me (e anche per i giapponesi, ormai sono abituati anche loro a scrivere a pc!). È una cosa che mi prometto di fare ma finisce che non lo faccio praticamente mai.
Pensandoci bene è molto più importante parlare e formulare frasi piuttosto che saper scrivere a mano. Beh, immagino che questa diventerà una priorità se andassi a vivere in Giappone, almeno per essere in grado di scrivere qualche appunto a mano…
Se ti trovi bene a studiare in quel modo sei sulla strada giusta ^^
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7 commenti
10 Ottobre 2012
Mi piacciono molto questi post, perché è interessante sapere come la gente studia le lingue che li appassionano! Per quanto riguarda me, pensa che io ho fatto due anni di cinese alle scuole serali, e per tutto il primo anno non ci hanno manco fatto usare il caratteri! Follia pura…
Sono ancora molto indietro nell’ascolto, che in cinese è cento volto più difficile che in giapponese, ma quando capisco qualche frase mi esalto.
Per quanto riguarda il coreano, per me hai molte difficoltà anche per il fatto che hanno eliminato i caratteri cinesi, scelta politica, ma molto discutibile. Io non ce la farei mai a studiare coreano. Alla fine, si dice tanto ma i caratteri cinesi sono una vera benedizione!
10 Ottobre 2012
Sapevo che effettivamente alcuni insegnanti preferiscono soffermarsi sui toni all’inizio piuttosto che sulla scrittura, però per un anno intero senza hanzi è decisamente troppo!
Sì, lo penso anche io, faccio molta più fatica a capire le parole senza kanji, però la scrittura coreana non mi dispiace (è la ragione per cui ho iniziato a studiarlo). Pensandoci bene, se ci fossero i kanji ho paura che li leggerei con la pronuncia giapponese XD Anche se gli hanja seguono la versione cinese (tipo 學 al posto della versione giapponese 学, sarà una versione semplificata?)
11 Ottobre 2012
Sì, 学 è semplificato; in realtà il cinese usa molti più semplificati che il giapponese (anche 学) e solo a Taiwan, Hong Kong e Macao si usano i tradizionali! Anch’io, se studiassi giapponese, avrei paura di leggere alla cinese i caratteri!
Comunque io nel primo anno li ho studiati per conto mio, sennò chissà quanto avrei dovuto studiare per recuperare…
14 Ottobre 2012
Posso chiederti quanto tempo dedichi giornalmente allo studio e come ti organizzi nello specifico la lezione? Cioè mi spiego, ogni giorno studi qualcosa di nuovo più ripasso o dividi le due cose? Ti organizzi anche degli esercizi scritti su carta, come traduzioni o completamento di frasi per esempio?
14 Ottobre 2012
Non ho mai contato quante ore ho passato al giorno, ho sempre cercato il più possibile di dedicarmi al giapponese con le cose che mi piace fare, con giorni in cui ho faccio poco niente e giorni in cui faccio molto di più. Ti so dire con certezza che arrivavo a circa 10 ore al giorno di ascolto passivo.
Ho praticamente ripassato solo con Anki, ma mi è capitato sicuramente di rivedere qualche argomento particolarmente difficile diverse volte che facevo fatica ad imparare. Normalmente gli esercizi non li faccio perchè mi annoiano, e penso che potrei passare meglio il tempo leggendo qualcosa in giapponese..
Mi ritrovo al momento a dover studiare la grammatica del JLPT N2 e a fare gli esercizi… effettivamente ne sbaglio parecchi ^^; non sono molto abituata a farli.
Si può dire che non “studio” il giapponese, ma faccio quello che voglio in giapponese. Per questo faccio fatica a quantificare il tempo. Adesso che sto usando un libro per il JLPT, normalmente decido di fare uno o 2 capitoli al giorno (sono abbastanza corti) compresi di esercizi per non avere troppe informazioni e ovviamente ho inserito man mano le frasi su Anki da ripassare tutti i giorni.
Piuttosto che fare esercizi del libro secondo me è molto più utile scrivere o parlare con qualche giapponese. Quando lo facevo più spesso ho imparato moltissime cose, ora non scrivo più nulla e penso di essere peggiorata un pochino ^^; In più hai sempre il vantaggio di chiedere ad un nativo se una frase ha senso oppure no.
14 Ottobre 2012
Capisco! Il mio approccio è un po’ diverso. Lavoro e non ho 10 ore a disposizione ogni giorno. Solitamente, sia mentre vado a lavoro che mentre torno ascolto musica giapponese, uso la pausa pranzo per il ripasso, e la sera dopo cena 1 oretta per contenuti nuovi. Da martedì inizierò anche una scuola 2 volte la settimana 3 ore per volta subito dopo lavoro.
A differenza tua, sicuramente sento la mancanza di esercizi, e come te il poter parlare!
A volte mi metto a trascrivere la mia giornata, con frasi molto semplici ma solo con i kana non conoscendo ancora i kanji, onestamente mi serve moltissimo tempo. Per scrivere qualcosa come “Oggi mi sono svegliato e sono andato a lavorare” impiego almeno 5minuti di orologio!
Per questo motivo ho deciso di frequentare una scuola, dopo un anno da autodidatta vorrei arrivare tra un 6 mesi a cavarmela per un viaggio in solitaria.
Anche se comunque penso a quello che so adesso rispetto a 1 anno fa onestamente sono stupito!
Credo che la mia strada sia buona!
14 Ottobre 2012
In effetti quando lavoravo avevo diminuito le ore di ascolto, ogni volta che potevo ascoltavo qualcosa, ne facevo tipo la metà di quello che facevo prima. Comunque ora non faccio più ascolto passivo da un sacco di tempo!
Se ti può consolare, scrivere a meno in giapponese è un problema anche per me (e anche per i giapponesi, ormai sono abituati anche loro a scrivere a pc!). È una cosa che mi prometto di fare ma finisce che non lo faccio praticamente mai.
Pensandoci bene è molto più importante parlare e formulare frasi piuttosto che saper scrivere a mano. Beh, immagino che questa diventerà una priorità se andassi a vivere in Giappone, almeno per essere in grado di scrivere qualche appunto a mano…
Se ti trovi bene a studiare in quel modo sei sulla strada giusta ^^