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Alla scoperta dei caratteri cinesi – Gli ideogrammi

15 Ottobre 2012 3 Commenti Kanji

Questo articolo fa parte della serie “Alla scoperta dei caratteri cinesi” (clicca sul link per l’indice tutti gli altri articoli della serie!)

La nostra storia si interrompeva all’invenzione della più nota famiglia dei caratteri cinesi, i cosiddetti “pittogrammi“. Come ho già detto, sono una rappresentazione grafica dell’oggetto indicato dal significato del carattere.

Ad un certo punto la scrittura cinese ebbe una svolta decisiva: non si limitò più a trascrivere annali con nomi di clan, tribù e casate, ma diventò una vera e propria lingua scritta.

Con l’affermarsi di nuove parole, il sistema di rappresentare gli oggetti diventò sempre meno efficace: se rappresentare la parola “monte” era facile (山), non era altrettanto facile rappresentare concetti più astratti come “sopra” o “sotto”. Arrivò un momento in cui qualcuno si chiese: “Ma insomma! Mica posso disegnare tutto quello di cui voglio parlare! È così improduttivo! Cosa faccio se voglio scrivere ‘un grande cane’? Scrivo il carattere di ‘cane’ più grande del normale?”

Ecco che nacque – forse non proprio in questa maniera – la seconda, grande famiglia di caratteri: gli ideogrammi. Gli ideogrammi sono anch’essi un disegno, ma non di un oggetto concreto, bensì di un’idea astratta.

Gli esempi più famosi sono questi sei:

  • 上 (sopra)
  • 下 (sotto)
  • 中 (centro, mezzo, medio)
  • 一 (uno)
  • 二 (due)
  • 三 (tre)

In pratica non è l’oggetto a venir rappresentato, ma la sua idea astratta. Naturalmente i caratteri di questa famiglia sono molto pochi, persino meno dei pittogrammi. Fra i pittogrammi e gli ideogrammi ci sono dei caratteri che possono essere classificati in entrambe le categorie. In parole semplici, questi caratteri sono dei disegni veri e propri (come i pittogrammi), ma rappresentano l’idea rappresentata dall’oggetto e non l’oggetto stesso (simili per questo agli ideogrammi).

Prendiamone uno: 大 significa grande, ed è il disegno di un uomo a braccia spalancate. È evidente il collegamento con il significato: infatti il carattere non significa letteralmente “omino con le braccia spalancate” ma solo “grande“.

Altri caratteri della categoria sono:

  • 小 (piccolo, rappresentato da un tubero tagliato in due da una lama)
  • 王 (re, la linea di congiunzione tra Cielo e Terra)

Siamo arrivati a metà della dinastia Shang, i testi iniziano a diventare più complessi: alle incisioni oracolari su ossa di tartaruga si affiancano le scritte su vasi in bronzo. Queste iscrizioni descrivono le cerimonie per un particolare rito, e il linguaggio diventa molto più complesso di prima.

Vaso di bronzo Shang

Per questo non bastano più pittogrammi e ideogrammi, così viene inventata una nuova categoria: quella dei “composti di significato“, che avrà molti più elementi delle altre due categorie.

La regola alla base della formazione di nuovi caratteri con questo sistema è molto semplice: due o più caratteri vengono uniti insieme per creare un carattere unico il cui significato abbia a che vedere con entrambi i caratteri.

Qui l’etimologia inizia a farsi complessa.

L’esempio più classico è il carattere 好, che significa piacere, buono, ed è composto dai due caratteri di “bambino” e “donna”.

Un altro esempio famoso è 安, pace, che usa i caratteri di “donna” e “tetto”, anche se “tetto” non è proprio un carattere a sé stante, ma un radicale.

A volte è lo stesso componente a essere moltiplicato, a volte per due, a volte per tre, a volte ancora di più! Se 木 significa albero, legno, 林 significa bosco, e 森 foresta, luogo pieno di alberi. Il fuoco, in questo campo, batte tutti: 火炎焱燚 (i significati? Fuoco, infiammazione, fiamme e rovente, ma gli ultimi due non si usano praticamente mai).

Attenzione però: il fatto che un carattere sia composto da più caratteri semplici, siano essi pittogrammi o ideogrammi, non vuol dire che siano per forza composti di significato!

Restano altre tre categorie da vedere.

Ma queste le lascio per la prossima volta, il viaggio è ancora lungo…

Questo guest post è stato scritto da Bai Jiali.
La sua passione per la Cina è nata leggendo “Viaggio in Occidente”. Dopo aver approfondito la letteratura e la cultura di questo paese, ha deciso di dedicarsi allo studio del cinese.

Immagine: timtak Flickr

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3 commenti

  1. nini

    15 Ottobre 2012

    Quando si parla di 大 a me viene sempre in mente un pescatore che parla del pesce che ha appena preso xD

  2. Rihito0902

    15 Ottobre 2012

    Peccato che 燚 sia poco comune, mi piace tanto. Sai quale è la pronuncia?

  3. anega tanega

    15 Ottobre 2012

    @ nini: Per quel che ne sappiamo, questa potrebbe essere la vera origine di 大!
    @ Rihito0902: Beh, in cinese ha come pronuncia ‘ㄧˋ’ (yì); per quanto riguarda il giapponese, ha due letture, entrambe On: ‘いつ’ (itsu) e ‘いち’ (ichi).
    Le letture On le ho prese da Wiktionary, perché io il giapponese non lo so!
    Sono felice che questi articoli vi stiano piacendo; ci vediamo lunedì prossimo!

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