In giapponese non esistono solo arigatou e sumimasen! Sono sicuramente le parole più conosciute, ma non sempre sono le più adatte da usare in alcune occasioni. In questo articolo vedremo le più utili da conoscere assieme ad alcune risposte da dare per rispondere a scuse e ringraziamenti.
Prima di iniziare vorrei spiegare brevemente come funziona il linguaggio informale e quello educato, è essenziale conoscere la differenza per scegliere le espressioni più appropriate a seconda di chi ti rivolgi.
Generalmente si sceglie di usare un’espressione informale se hai una familiarità con l’interlocutore (amici e famiglia ad esempio), oppure se è di rango più basso. Al contrario si usano le espressioni formali nei confronti di persone che non si conoscono bene o di rango più alto rispetto al tuo.
Con rango più basso si intende persone che sono più giovani d’età o che occupano una posizione inferiore all’interno di un determinato gruppo (per esempio sul lavoro). Si pensi per esempio a un bambino, uno studente, un dipendente.
Con rango più alto invece si intende persone più anziane o che occupano una posizione superiore, come insegnanti, clienti, datori di lavoro e così via.
Non sempre è facile decidere come rivolgersi a una certa persona, il modo migliore per imparare bene l’uso di ogni parola è di farci caso leggendo/ascoltando materiale giapponese. In particolare i drama fanno più uso del linguaggio formale rispetto ad anime/manga, potrai capire il funzionamento di questo linguaggio all’interno di contesti in cui ne è richiesto l’utilizzo.
じゃあ、始めましょう!Allora iniziamo!
Come dire “grazie” in giapponese
ありがとう(ございます)・arigatou (gozaimasu) – Il modo più conosciuto per ringraziare qualcuno. ありがとう da solo è piuttosto informale, ti capiterà di usarlo con amici e conoscenti, mentre ありがとうございます si usa in contesti più formali, ad esempio con le persone che non si conoscono bene o di livello più alto rispetto al tuo.
La parte con ございます può anche trovarsi al passato, nella forma ありがとうございました (arigatou gozaimashita). In questo caso si ringrazia per un’azione avvenuta nel passato. Il tipico esempio è un commesso che ringrazia il cliente dopo l’acquisto. Non usare questa forma passata per azioni che ancora non sono accadute.
ありがたい・arigatai – Deriva da ありがとう, per essere più precisi è un aggettivo, ha un significato simile a “grato”, “riconoscente”.
Qualche esempio di come funziona questa parola:
ありがたいです (arigatai desu) – Lo apprezzo/Mi è stato d’aiuto/Sono riconoscente 何かアドバイスをいただけたらありがたいです (nanika adobaisu wo itadaketara arigatai desu) – Mi sarebbe d’aiuto ricevere qualche consiglio. ありがたいことに雨は止んだ (arigatai koto ni ame wa yanda) – Fortunatamente ha smesso di piovere.
どうも・doumo – Ha all’incirca lo stesso livello di informalità di ありがとう, viene usato più spesso dagli uomini rispetto alle donne. È molto utile da usare per ringraziare il commesso di un negozio, visto che ありがとう si usa con persone che conosci bene, mentre ありがとうございます può suonare troppo formale.
Inoltre どうも si usa per rendere le espressioni di ringraziamento e di scusa ancora più formali, ad esempio: どうもありがとう (doumo arigatou), どうもありがとうございます(doumo arigatou gozaimasu), どうもありがとうございました (doumo arigatou gozaimashita), どうもすみません (doumo sumimasen), どうもすみませんでした (doumo sumimasen deshita).
助かります・tasukarimasu – Non corrisponde esattamente a “grazie”, ma è una bella espressione per dire che apprezzi l’aiuto dell’interlocutore che ti salva da una “brutta” situazione (per esempio l’aiuto di un collega sul lavoro). Dopotutto il verbo 助かる significa “essere salvato”.
Anche in questo caso si usa per un favore futuro, se vuoi mostrare il tuo apprezzamento per qualcosa che è già stato fatto puoi usare 助かりました (tasukarimashita), oppure 助かった (tasukatta) per una situazione più informale. È meglio non usarla nei confronti di chi si trova ad un livello più alto, visto che l’altra persona ha fatto qualcosa per il tuo beneficio.
お疲れ様(です/でした)・otsukaresama (desu/deshita) – Un’espressione difficile da tradurre in italiano, tra i suoi usi ha quello di ringraziare la persona per gli sforzi fatti. È un modo per dire “hai lavorato duramente e devi essere stanco, ti ringrazio”. È la tipica espressione che ci si scambia tra colleghi dopo una giornata di lavoro, ma non è questo l’unico caso di utilizzo. Per esempio si può usare alla fine di un’attività di gruppo, oppure rivolto ad un amico che ha finito di lavorare.
お疲れ様 senza です o でした al fondo non è molto formale, ed è ancora più informale dire solamente お疲れ. La versione al passato お疲れ様でした si usa nei confronti di chi ha finito il lavoro.
ご苦労様・gokurosama – Un’espressione particolare che non credo ti capiterà di utilizzare. È simile alla precedente, si ringrazia una persona per il lavoro che ha svolto, con la differenza che questa viene usata da chi si trova a livello più alto nei confronti di chi è di livello più basso. La persona che ha svolto il lavoro ha “servito” l’altra di livello più alto.
お世話になります・o sewa ni narimasu – È difficile da tradurre in italiano, si usa per ringraziare una persona dell’aiuto e del supporto che dà. Si usa spesso in contesti lavorativi o con persone che ha fatto del lavoro per te, ma essendo formale non ti capiterà di usarlo con amici. Puoi volgere al passato questa espressione: お世話になりました・o sewa ni narimashita, ti ringrazio per quello che hai fatto per me.
よろしくお願いします・yoroshiku onegai shimasu – Ho già trattato in questo blog l’uso di questa espressione molto usata. Puoi usare よろしくお願いします per ringraziare in anticipo una persona che ti farà un favore. Con gli amici puoi ricorrere alla versione informale よろしく.
すみません・sumimasen – Principalmente si usa per chiedere “scusa”, ma può anche significare “grazie”. Se qualcuno tiene la porta aperta per farti passare o raccoglie un oggetto caduto a terra, すみません è la parola più adatta da usare (o altre espressioni simili). In questo caso ci si scusa e si ringrazia l’altra persona che si è presa il disturbo di fare qualcosa per te. In italiano si dice “grazie” anche in questi casi, in giapponese invece diventa “scusa”.
Puoi trovare anche delle espressioni di scuse assieme a un ringraziamento, come すみません、ありがとうございます, per rafforzare ancora di più il ringraziamento per il disturbo causato.
Puoi usare すみません in altri modi: per disturbare qualcuno e chiedere qualcosa (すみませんが・sumimasen ga, chiedo scusa/mi scusi…), per attirare l’attenzione di qualcuno o per chiedere permesso (per passare in mezzo a una folla ecc.)
恐れ入ります・osore irimasu – Come すみません puoi usare questa espressione per ringraziare qualcuno del disturbo, l’unica differenza è che si tratta di un’espressione più formale. Puoi anche usarla all’inizio di una frase per chiedere un favore, nella forma 恐れ入りますが・osore irimasu ga (Chiedo scusa ma….).
ごめん(なさい)・gomen (nasai) – In modo simile a すみません, puoi usare questa espressione sia per ringraziare qualcuno che per chiedergli qualcosa. È solo più informale, quindi ti capiterà di usare questa espressione tra amici. ごめん è ancora più informale, le donne usano più spesso ごめんなさい.
申し訳ありません・moushiwake arimasen – Altra espressione che può essere usata sia per ringraziare, sia ad inizio frase per chiedere qualcosa. È un modo molto formale.
恐縮です・kyoushuku desu – Un modo molto umile per ringraziare/scusarsi. Si può usare anche per fare delle richieste. Essendo un espressione molto formale non penso avrai molte occasioni di usarla.
感謝する・kansha suru – Questo verbo significa “essere grato”, “essere riconoscente”. Puoi coniugarlo in altre forme per renderlo più formale, per esempio 感謝します・kansha shimasu.
お陰様で・okage sama de – Appare molto spesso come risposta alla domanda お元気ですか? o genki desu ka? (Come va?/ Come stai?), ma non è l’unico caso di utilizzo. È un modo per dire “ti ringrazio del tuo interesse”, “fortunatamente”. Non viene usata così spesso.
お陰様で deriva da おかげで・okagede, espressione che significa “grazie a”, per esempio: 両親のおかげで日本へ留学することができた (ryoushin no okage de nihon e ryuugaku suru koto ga dekita, grazie ai miei genitori ho potuto studiare in Giappone). おかげで può riguardare anche fatti negativi, prendendo il significato di “a causa di”, “per colpa di”.
Come dire “scusa” in giapponese
すみません(でした)・sumimasen (deshita) – Il modo più comune per esprimere una scusa, abbastanza formale da usare con chi non conosci bene o nei confronti di chi è di livello più alto. Non è molto adatto da usare con gli amici e la famiglia, è troppo formale in questi casi. La forma passata すみませんでした si usa per azioni avvenute in passato.
Nel parlato すみません spesso diventa すいません, più facile da pronunciare
Esiste una versione più informale che è すまない・sumanai (al passato すまなかった・sumanakatta). Questa forma è usata più spesso dagli uomini, le donne in questi casi preferiscono usare l’espressione successiva.
ごめん(なさい)・gomen (nasai) – Il modo informale più usato per scusarsi, ごめん è più informale di ごめんなさい. Si tende ad usarlo quando si è fatto qualcosa di sbagliato, di inappropriato, per fatti personali (すみません appare più spesso in contesti lavorativi e nei confronti dei clienti). ごめんなさい è usato più spesso dalle donne, in alcuni casi può suonare un po’ infantile da usare (non è infantile quando si trova nella semplice forma ごめん).
申し訳ありません/申し訳ございません・moushiwake arimasen/moushiwake gozaimasen – In modo simile a ごめんなさい si usano per scusarsi di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma sono molto più formali, più di すみません. Letteralmente significano “non ci sono scuse”. Puoi aggiungere でした al fondo per cambiare il tempo al passato.
悪い・warui – Questo aggettivo si può trovare anche come scusa, è un modo informale di scusarsi. In alcuni casi può essere tradotto con “è colpa mia”.
心配をかけて、悪いね (shinpai wo kakete, warui ne) – Scusa per averti fatto preoccupare, eh? 悪いけど、塩を取ってくれる?(warui kedo, shio wo tottekureru?) – Scusa, mi potresti passare il sale? (Va bene anche per chiedere un favore a qualcuno)
Come altre espressioni che abbiamo visto, può trovarsi anche al passato nella forma 悪かった・warukatta.
Questa parola può trasformarsi in わりい・warii, uno slang che ti capiterà di incontrare spesso in anime e manga. Questa forma è usata praticamente solo dagli uomini.
Rispondere ai ringraziamenti e alle scuse in giapponese
Queste non sono le uniche espressioni con cui puoi rispondere in giapponese, ne esistono altre più complicate e formali. Concentriamoci a vedere le più utili da conoscere.
いいえ・iie – Significa “no”, ma questa parola si può usare anche per dire “nessun problema”, “prego”, per dire all’altra persona di non sentirsi obbligato a ringraziare o a scusarsi. Puoi anche ripeterla più volte, dicendo いえいえ・ieie.
こちらこそ・kochira koso – Questa espressione viene usata anche in altre occasioni, non solo dopo una scusa o un ringraziamento. È un modo per dire “sono io quello che dovrebbe ringraziare/scusarsi”, “no, grazie a te”, è una risposta umile da dare nel caso in cui il parlante sia grato all’altra persona o sente di doversi scusare.
Un esempio di come funziona こちらこそ da una vignetta di One Piece: こちらこそぶつかってごめんなさい (kochira koso butsukatte gomennasai, sono io che mi devo scusare per averti colpito)
とんでもない(です)・tondemonai (desu) – Questa parola prende diversi significati a seconda del contesto, quando si trova in risposta a un ringraziamento prende significa “di niente”,”non è nulla”, “non dirlo neanche”.
どういたしまして・dou itashimashite – Un’espressione formale con il significato di “prego”, “di niente”. Non è usata così spesso rispetto alle risposte precedenti.
気にしないで/いいよ・ki ni shinade/ii yo – Due risposte informali per dire all’interlocutore di non preoccuparsi. 気にしないで significa “non preoccuparti”, la seconda “va bene”, fa uso dell’aggettivo いい.
Problemi a capire l’hiragana nel testo?
Ho trascritto tutte le parole giapponesi nell’articolo in lettere per renderlo più comprensibile, di norma però nessun testo giapponese riporta la scrittura in lettere. Se non riesci a leggere le parole in hiragana e vorresti riuscire a leggere in giapponese, dai un’occhiata all’ebook che ho pubblicato per imparare hiragana e katakana.
Conoscere l’hiragana ha i suoi vantaggi anche nello studio della grammatica. Ti faccio un esempio: in giapponese si chiamano aggettivi in -i tutti gli aggettivi che terminano con la i. Secondo te takai e yuumei sono tutti e due aggettivi in -i? Con il romaji è poco chiara questa regola, apparentemente sembrano essere tutti e due aggettivi in -i, invece non è così: 高い (takai), 有名 (yuumei). Solo takai ha l’hiragana i (い) al fondo, l’altra parola invece fa parte dell’altra categoria.
Vedrai che conoscere hiragana e katakana ti sarà utile per imparare il giapponese!
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Per farla in modo semplice, è meglio non usare la parola “tu” in giapponese. Esistono diversi modi per dire tu, come あなた, 君・きみ, あんた, お前・おまえ, ma il modo migliore per rivolgersi all’altra persona è non usare il pronome personale.
Se sai che ti stai rivolgeldo all’altra persona non ha bisogno di usare “tu”, esattamente come in italiano (usare あなた è uno degli errori più comuni in giapponese), altrimenti è meglio usare il cognome della persona + il suffisso さん per le persone con cui non hai confidenza. In alternativa puoi ricorrere al nome proprio di persona con suffisso (o senza suffisso), ma questi ultimi due casi sono limitati a quando hai confidenza con questa persona.
Sarah
4 Settembre 2016
Ma se non si conosce il cognome/nome della persona a cui si sta parlando, quale pronome si usa? Ad esempio se hai espresso un parere riguardo a una cosa e vuoi dire “e tu(cosa ne pensi)?” oppure se ti stai presentando dicendo il tuo nome e vuoi dire “e tu?(Qual é il tuo nome?)”
Facciamo un esempio: ti trovi in un gruppo di 10 persone, di cui vuoi conoscere i nomi di tutti o solo di qualcuno. In italiano cosa faresti? Se ti mettessi a chiedere al gruppo intero “tu come ti chiami?” nessuno saprebbe a chi ti stai riferendo, no? Quindi immagino chiederesti a tutti di presentarsi oppure ti avvicineresti alle persone che ti interessa conoscere per chiedere il nome. In qualche modo, anche senza conoscere il nome della persona in questione, faresti in modo di farti capire che ti riferisci a quella persona in particolare. Puoi fare la stessa cosa in giapponese naturalmente, anche se in un primo incontro credo che l’interlocutore si rpesenterebbe, quindi è difficile che non vieni a sapere il suo nome.
Se non conosci il nome dell’altra persona puoi scegliere una di queste opzioni: o la chiami per il suo titolo, oppure è meglio non usare nulla. Per titolo intendo per esempio sensei (che non si usa solo per gli insegnanti ma anche esperti nel loro campo, come medici, scrittori ecc.). In ogni caso, anche senza usare il pronome “tu”, è facile farsi capire a chi ti riferisci.
Sarah
5 Settembre 2016
Quindi anche in giapponese si può sottintendere il soggetto?
Ho letto questo blog prima volta e mi sono commossa!
Sono contenta di trovare un\’italiana che così bene apprendere la lingua Giapponese, ora io ho appena cominciato studiare l\’italiano seriamente, e il tuo blog mi ha eccitato tanto! Grazie:)
初めてブログを読んで、感動しました。
イタリアの方で、こんなにしっかりと日本語を勉強されている方に出会えたのがとても嬉しいです。私もちょうどイタリア語の勉強をやっと真剣に始めたところなんですが、こちらのブログにとても良い刺激を頂きました。
ありがとうございます!
Cara Federica, grazie per la calda risposta!
Sì, è difficile lo studio della lingua straniera, ma e anche divertente perché più impara più aumenta il mondo!
Pensavo a scrivere il blog solo in italiano, ma gli amici del mio blog vecchio dicono che vogliono leggerlo anche loro, allora ho deciso di praticare su questo blog:) Ti aspetto♪
(i colori della vita : http://www.seikatsunoiro.com)
Complimenti per la precisione con cui spieghi! Sono una ‘vecchia’ insegnante di inglese per cui mi fa particolarmente piace trovare qualcuno che esprime così bene i concetti culturali che stanno dietro ad una parola che sono molto diversi dai nostri!
A parte ciò, il motivo per cui ti scrivo è questo: mio figlio è un super appassionato degli anime e mi chiedeva poco fa come mai anche quando essi ‘parlano in giapponese usano “thank you” per ringraziare. Io ho abbozzato qualche idea ma mi farebbe piacere saperne di più. Thank you, è il cado di dire…
Ciao Viviana, secondo me non c’è una ragione precisa. Anche a me a volte capita di ringraziare in inglese al posto di usare grazie, credo possa essere la stessa cosa anche in Giappone. Forse attira il suono di una lingua diversa, d’altronde ci sono molte canzoni giapponesi che usano l’inglese per sembrare più “cool”.
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15 commenti
19 Gennaio 2016
arigato goziamasu!
20 Gennaio 2016
いえいえ、こちらこそ読んでくれてありがとうございました (ieie, kochira koso yonde kurete arigatou gozaimashita). Di niente, grazie a te per aver letto l’articolo :)
23 Gennaio 2016
Potresti fare un articolo dove scrivi come dire “tu” in giapponese, poichè questa è forse una delle cose che mi è meno chiara tra tutte
お願いします
23 Gennaio 2016
Per farla in modo semplice, è meglio non usare la parola “tu” in giapponese. Esistono diversi modi per dire tu, come あなた, 君・きみ, あんた, お前・おまえ, ma il modo migliore per rivolgersi all’altra persona è non usare il pronome personale.
Se sai che ti stai rivolgeldo all’altra persona non ha bisogno di usare “tu”, esattamente come in italiano (usare あなた è uno degli errori più comuni in giapponese), altrimenti è meglio usare il cognome della persona + il suffisso さん per le persone con cui non hai confidenza. In alternativa puoi ricorrere al nome proprio di persona con suffisso (o senza suffisso), ma questi ultimi due casi sono limitati a quando hai confidenza con questa persona.
4 Settembre 2016
Ma se non si conosce il cognome/nome della persona a cui si sta parlando, quale pronome si usa? Ad esempio se hai espresso un parere riguardo a una cosa e vuoi dire “e tu(cosa ne pensi)?” oppure se ti stai presentando dicendo il tuo nome e vuoi dire “e tu?(Qual é il tuo nome?)”
5 Settembre 2016
Facciamo un esempio: ti trovi in un gruppo di 10 persone, di cui vuoi conoscere i nomi di tutti o solo di qualcuno. In italiano cosa faresti? Se ti mettessi a chiedere al gruppo intero “tu come ti chiami?” nessuno saprebbe a chi ti stai riferendo, no? Quindi immagino chiederesti a tutti di presentarsi oppure ti avvicineresti alle persone che ti interessa conoscere per chiedere il nome. In qualche modo, anche senza conoscere il nome della persona in questione, faresti in modo di farti capire che ti riferisci a quella persona in particolare. Puoi fare la stessa cosa in giapponese naturalmente, anche se in un primo incontro credo che l’interlocutore si rpesenterebbe, quindi è difficile che non vieni a sapere il suo nome.
Se non conosci il nome dell’altra persona puoi scegliere una di queste opzioni: o la chiami per il suo titolo, oppure è meglio non usare nulla. Per titolo intendo per esempio sensei (che non si usa solo per gli insegnanti ma anche esperti nel loro campo, come medici, scrittori ecc.). In ogni caso, anche senza usare il pronome “tu”, è facile farsi capire a chi ti riferisci.
5 Settembre 2016
Quindi anche in giapponese si può sottintendere il soggetto?
6 Settembre 2016
Esattamente ^_^ È come l’italiano, si può tralasciare il soggetto se è chiaro dal contesto.
6 Settembre 2016
Ah, perfetto allora, sai, non volevo commettere il tipico errore dei principianti riferendomi a qualcuno con ‘anata’.
Grazie!
24 Febbraio 2016
Ho letto questo blog prima volta e mi sono commossa!
Sono contenta di trovare un\’italiana che così bene apprendere la lingua Giapponese, ora io ho appena cominciato studiare l\’italiano seriamente, e il tuo blog mi ha eccitato tanto! Grazie:)
初めてブログを読んで、感動しました。
イタリアの方で、こんなにしっかりと日本語を勉強されている方に出会えたのがとても嬉しいです。私もちょうどイタリア語の勉強をやっと真剣に始めたところなんですが、こちらのブログにとても良い刺激を頂きました。
ありがとうございます!
25 Febbraio 2016
ブログを読んでくれてありがとうございます。日本の方に出会って嬉しいです ^_^ 言語を勉強するのは大変ですね。イタリア語について質問があれば、いつでも聞いてください。まだ完璧な日本語が書けませんが、できるだけ説明してみます。
P.S: ひなさんのブログ絶対に読みます。イタリア語の勉強頑張ってください!
25 Febbraio 2016
フェデリカさん、温かいメッセージをありがとうございます!
言語の勉強はむずかしいですが、新しい言葉を覚えるたびに世界が広がるので楽しいです♪
イタリア語だけのブログを書くつもりでしたが、以前から書いている日本語ブログのお友達もイタリア語の文章を読みたいと言うので、そちらでイタリア語を練習することにしました!ぜひ読みに来てくださいね♪
(生活の色:http://www.seikatsunoiro.com)
Cara Federica, grazie per la calda risposta!
Sì, è difficile lo studio della lingua straniera, ma e anche divertente perché più impara più aumenta il mondo!
Pensavo a scrivere il blog solo in italiano, ma gli amici del mio blog vecchio dicono che vogliono leggerlo anche loro, allora ho deciso di praticare su questo blog:) Ti aspetto♪
(i colori della vita : http://www.seikatsunoiro.com)
26 Febbraio 2016
はい、読みます、面白そうです!いい日本語の練習になります。^_^
12 Agosto 2017
Complimenti per la precisione con cui spieghi! Sono una ‘vecchia’ insegnante di inglese per cui mi fa particolarmente piace trovare qualcuno che esprime così bene i concetti culturali che stanno dietro ad una parola che sono molto diversi dai nostri!
A parte ciò, il motivo per cui ti scrivo è questo: mio figlio è un super appassionato degli anime e mi chiedeva poco fa come mai anche quando essi ‘parlano in giapponese usano “thank you” per ringraziare. Io ho abbozzato qualche idea ma mi farebbe piacere saperne di più. Thank you, è il cado di dire…
13 Agosto 2017
Ciao Viviana, secondo me non c’è una ragione precisa. Anche a me a volte capita di ringraziare in inglese al posto di usare grazie, credo possa essere la stessa cosa anche in Giappone. Forse attira il suono di una lingua diversa, d’altronde ci sono molte canzoni giapponesi che usano l’inglese per sembrare più “cool”.