Alla scoperta dei caratteri cinesi – I radicali
Questo articolo fa parte della serie “Alla scoperta dei caratteri cinesi” (clicca sul link per l’indice tutti gli altri articoli della serie!)
Argomento interessante: i radicali!
Questa volta, invece di dedicarci ai caratteri cinesi con il loro radicale moltiplicato – direi che ora ne abbiamo visti abbastanza! – mi piacerebbe parlare dei radicali in modo più specifico.
Questi sono molto utili per capire o ricordare il significato di un carattere: se questo è un composto ideografico o un composto fonetico, basterà guardare il radicale per capire il campo semantico della parola.
Con gli esempi è tutto molto più semplice: passiamo dalle parole ai fatti.
Cane (犭)
Il carattere 犬 significa cane in cinese e in giapponese (anche se in cinese è preferito 狗, mentre 犬 è usato nel lessico scientifico e poetico), ed è un pittogramma. A partire da un’immagine abbastanza complessa, raffigurante un cane eretto sulle due zampe posteriori, si è arrivati alla forma attuale abbastanza semplificata. Talmente semplificata che una frase attribuita a Confucio dice “chi ha inventato il carattere per cane non doveva averne visto uno di persona.”
Probabilmente non è vera, perché i cinesi amano attribuire qualunque frase a Confucio (come noi ad Aristotele del resto), ma rende l’idea. Da notare che all’epoca di Confucio il cane non era nemmeno diffuso, quindi perfino lui potrebbe non averne visto uno!
Dovete sapere che, quando questo carattere viene usato come radicale, assume una forma completamente diversa: 犭. Non è un caso particolare: molti altri caratteri subiscono la stessa mutazione, bisogna imparare a memoria le due forme.
Quasi tutti i caratteri che hanno 犭 come radicale sono collegati al regno animale. Per essere più specifici saranno mammiferi, preferibilmente di piccole dimensioni. Attenzione però: non è detto che tutti i mammiferi abbiano questo radicale: molti, infatti, hanno il loro carattere pittografico (come la tigre 虎 o l’elefante 象), oppure hanno altri radicali. Gli equini, per esempio, hanno sempre 马.
Diamo un’occhiata a qualche animale che possiede questo radicale; ho scelto qualche carattere che ha qualche caratteristica curiosa, ma non staremo a vederli tutti – anche perché sennò ci metteremmo una vita intera!
Gatto
Il carattere per gatto è 猫. La parte a destra (苗) significa germoglio, gemma, ma anche vaccino secondo il mio dizionario. Naturalmente non centra nulla con la parola gatto, ha semplicemente un valore fonetico: ancora oggi le letture On di entrambi i caratteri sono みょう (myou) e びょう (byou), mentre invece in cinese questo valore fonetico si è perso: la pronuncia di gatto è māo e quella di gemma miáo.
Una piccola curiosità: sembra ironico che il carattere di gatto contenga il radicale di cane, ma non è sempre stato così: la forma arcaica di 猫 è 貓, che contiene il radicale 豸: quello dei felini. Con la semplificazione dei caratteri, questo radicale è stato assorbito da quello di cane, mentre è rimasto come carattere a sé stante con il significato di insetto senza zampe, carattere molto raro.
Sapevate che il gatto è un insetto senza zampe? Sapevatelo!
Li
Non saprei trovare una traduzione in italiano di 狸, perciò l’ho chiamato semplicemente con il nome cinese. Anche l’etimologia non aiuta: vicino al solito radicale di cane troviamo il carattere 里 che vuol dire villaggio. È un’unità di misura, corrispondente a circa mezzo chilometro (in Cina è tuttora in uso, convenzionalmente intesa come 500 m), e in cinese è anche una particella che vuol dire dentro.
Il carattere 里 ha però solamente valore fonetico e non c’entra niente con il significato del carattere. Con questo kanji esiste un proverbio giapponese che dice: 千里の道も一歩から, “Anche un viaggio di mille ri comincia da un passo” (“ri” è la lettura giapponese di questo kanji).
Ma allora, cosa vuol dire 狸? In giapponese questo carattere ha un significato preciso, cioè tanuki, il famoso cane procione presente in molti racconti popolari. C’è però da dire che, quando sono stati creati i caratteri cinesi, il tanuki era sconosciuto in Cina e quindi sono stati i giapponesi ad appiccicare al carattere la lettura tanuki che non rientrava quindi nel campo semantico originale della parola.
In cinese tanuki è tradotto con 狸子, dove 子 non ha significato, ma è solo un suffisso, oppure con 化狸, ossia Li delle trasformazioni, se si intende la versione mitologica dell’animale.
Molti altri mammiferi sono stati chiamati 狸. Per esempio, il castoro è il li dei fiumi (河狸) o dei mari (海狸), mentre c’è un animale tipicamente cinese chiamato li dei frutti (果子狸), che in italiano si chiama civetta delle palme mascherata. Un’altra specie di civetta, detta anche binturong o gatto orsino in lingua italiana, è chiamata li orsino (熊狸). Questo animale è davvero da brivido, con i suoi occhi piccoli e lucidi!
Bene, anche per questa volta è tutto. La prossima volta vedremo ancora qualche curiosità sul radicale 犭, per poi passare ad altro.
Alla prossima settimana!
Questo guest post è stato scritto da Bai Jiali.
La sua passione per la Cina è nata leggendo “Viaggio in Occidente”. Dopo aver approfondito la letteratura e la cultura di questo paese, ha deciso di dedicarsi allo studio del cinese.
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