Imparare il giapponese con i videogiochi – Introduzione (prima parte)
Ho già esplorato diversi modi per dedicarsi alla lingua tra manga, ascolto, anime e così via. Mancava all’appello i videogiochi, argomento già trattato in altri articoli ma questa volta vediamo come imparare qualcosa di nuovo e qualche utilità.
Perché i videogiochi?
La ragione principale (e la più ovvia) è che sono divertenti: non nascondo che giocare ai videogiochi è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad imparare il giapponese! I videogiochi sono sempre stati una mia passione.
Possono piacere o non piacere, ma devo dire che sono molto utili per imparare qualcosa. Mi viene in mente quando dovevo giocare in inglese perché dei giochi non venivano tradotti in italiano, o ancora quando non riuscivo a proseguire in un gioco e dovevo consultare siti in inglese per trovare la soluzione. Il mio inglese è ben lontano dalla perfezione, ma non posso negare che giocare sia stato molto utile per migliorare la mia comprensione.
Come altro materiale in lingua, anche i videogiochi sono ottimi per apprendere nuove parole o ripassare ciò che si conosce. Forse la ripetizione è ancora più accentuata nei giochi, quando ci si ritrova a navigare nei menù e a leggere sempre le stesse cose (e si spera prima o poi di riuscire a memorizzarle!)
Inoltre ci sono altre ragioni che li rendono un fantastico strumento di apprendimento: il doppiaggio, il furigana, nelle novel la possibilità di rileggersi il log delle conversazioni… non sono caratteristiche presenti in ogni gioco ma sono ben apprezzate!
A che gioco giocare?
Non esiste un genere giusto o sbagliato da giocare, l’importante è che sia in giapponese o nella lingua che vuoi imparare.
Mi sono sempre complicata la vita giocando a qualcosa con tanto testo tra visual novel e jrpg, ma secondo me va benissimo qualsiasi gioco, anche con poche righe di testo per schermata. Partire con qualcosa di troppo difficile può risultare frustrante se sono davvero tante le parole che non conosci.
Ho sempre giocato a quello che mi andava di giocare, indipendentemente dalla difficoltà del linguaggio (e in effetti non è che abbia sempre capito tutto, molto spesso capivo ben poco). Non tutti sono facili allo stesso modo per la trama, per mancanza di furigana o per la presenza di vocaboli troppo specifici, ma dico di provare a giocare lo stesso a quel gioco che ti interessa.
Ormai ce ne sono tantissimi giochi a basso prezzo o gratuiti su cellulari e tablet, molti dei quali tradotti in più lingue. Per iniziare senza troppe pretese vanno benissimo anche questi.
Se vuoi partire sul difficile per abituarti a leggere testi più lunghi del solito non posso che consigliarti le visual novel, anche se non tutte sono così semplici: alcune utilizzano kanji davvero rari! Trovi qualche gioco consigliato nella seconda parte di questa serie.
Controllare o no tutte le parole che non conosco?
Come avevo già scritto diverso tempo fa, secondo me non è necessario controllare proprio tutto, ma capisco che all’inizio si passa molto tempo a cercare le parole.
Per non perdere troppo tempo e annoiarti mente giochi (ricordati che deve essere divertimento) cerca le parole che si presentano più spesso o che non ti permettono di capire la frase. Oppure fai lo screenshot delle parole che vorresti controllare con più calma successivamente, soprattutto quando trovi frasi con troppi vocaboli.
Prima di concludere questo articolo ti lascio qualche utilità per migliorare l’apprendimento della lingua con i videogiochi:
Imiwa (iOs) e Japanese (Android) – Due dizionari gratuiti da avere sottomano mentre giochi (anche se possono contenere imprecisioni tra i vocaboli, letture ed esempi, come tanti dizionari gratuiti che si trovano online). In alternativa esistono anche altri dizionari online.
Evernote – Utile per salvare le parole che non conosci o gli screenshot che hai fatto. Un sistema molto comodo per tenere traccia dei progressi e delle parole incontrate, per poi eventualmente inserirle su Anki.
Script dei videogiochi – Non tutti i videogiochi possiedono un script, purtroppo! Potresti partire da un gioco con lo script e consultarlo quando non capisci bene qualcosa. Prova a cercare su Google il nome del gioco seguito da japanese script oppure cerca direttamente in giapponese con la parola “台詞”.
実況プレイ – Ogni tanto mi capita di guardare video di gameplay, soprattutto di giochi strambi made in Japan che da noi non arriveranno mai. Devo dire che è molto divertente, sia per i commenti di chi sta giocando (così puoi fare anche l’ascolto) sia per vedere il gioco in azione. Prova a cercarne qualcuno su nico nico o Youtube scrivendo il nome del gioco che ti interessa + 実況プレイ.
Questo articolo è un’introduzione all’argomento, nel prossimo appuntamento vedremo in dettaglio qualche gioco in giapponese.
4 commenti
22 Febbraio 2013
Bell’articolo… facendo un esempio con l’inglese, potrei dire che gli RPG mi abbiano insegnato un sacco di parole, fra le quali “BLIZZARD”, “HEAL” o “ITEM”. Immagino valga lo stesso con il giapponese.
22 Febbraio 2013
Tenendo conto che il poco l’inglese che so è solo grazie alle basi delle elementari/medie e ai vari videogiochi direi che per quanto mi riguarda è uno dei pochi metodi di studio che con me funziona
Se dovessi scegliere di iniziar giappo o cinese assolutamente lo farei con qualche bel giochino di fianco :3
22 Febbraio 2013
Come dizionario gratuito per Android trovo molto comodo anche JED:
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.umibouzu.jed
22 Febbraio 2013
Sono completamente d’accordo sul fatto che i giochi principalmente debbano essere divertenti e ci si debba concentrare su quello piuttosto che sulla difficoltà: io ho imparato l’inglese davvero bene da sola (lavoro in Inghilterra e ricevo menzione sul mio ottimo inglese durante le supervisioni) e ho cominciato a imparare stra bene quando ho comprato FF7: non capivo granché, ma la storia sembrava interessante, così la curiosità mi ha spinto a cercare le parole e a ricordarmi forme grammaticali.
Poi sono passata a Xenogears, che mi interessava pure di più e che aveva dialoghi ancora più complicati.
Poi a Vice City, dove si aggiungevano il problema di capire dialoghi parlati invece che solo scritti e una quantità assurda di forme idiomatiche.
Ma visto che tutti mi interessavano per un motivo o per un altro, la frustrazione è stata sempre sorpassata dalla curiosità di sapere come continuava la storia.
E grazie dei dizionari! I tuoi post sono sempre pieni di cose utilissime (ho cominciato a studiare con Ima Nihongo, il tempo è poco ma cerco di buttarmici).