Il kanji 日 (giorno/sole): etimologia, vocaboli e letture
Quasi sicuramente conoscerai questo kanji, è uno dei primi che qualsiasi studente di giapponese impara. È così comune che ti sarà già capitato di incontrarlo. Ma non per questo è banale: prende diverse letture, appare come componente in tanti altri kanji.
In questo articolo vorrei analizzare tutte le informazioni più utili riguardo a questo kanji, assieme a qualche aspetto della lingua giapponese.
Iniziamo dall’etimologia!
Che cosa rappresenta?
Anche se non sembra rappresenta il sole. Inizialmente veniva rappresentato come un cerchio o un quadrato con un punto al centro, con il tempo il contorno è diventato rettangolare e il punto si è allungato fino a trasformarsi in una linea. Il punto centrale serviva a mostrare che l’interno non era vuoto.
Nota comunque che non tutti i kanji rappresentano qualcosa, i kanji che possiamo considerare pittografici sono davvero pochi rispetto ad altre tipologie di kanji. Vedremo degli esempi in questo stesso articolo.
Come si legge?
日 non ha così tante letture, ci sono kanji che ne hanno decisamente di più, ma la quantità di parole con 日 può causare confusione su quale sia la lettura giusta da usare.
Per dare un’idea della sua complessità, prendiamo come esempio questa frase che ha scritto un utente giapponese di Twitter:
3月1日は日曜日で祝日、晴れの日でした
Traduzione: il 1° marzo era domenica, giorno festivo e di bel tempo.
In questa semplice frase 日 si pronuncia in 5 modi diversi! L’utente che ha scritto questa frase voleva far notare come questo kanji banale nasconda delle difficoltà di lettura a chi non è madrelingua.
Ecco come si leggono:
- 1日・ついたち (tsuitachi) – Il primo giorno del mese. Questa è una lettura particolare che il kanji prende solo in questo caso. Si tratta di un jukujikun (熟字訓), una parola composta da kanji scelti per il loro significato e non per la loro pronuncia. È la stessa cosa che capita a 今日・きょう (kyou, oggi), 明日・あした (ashita, domani) e 昨日・きのう (kinou, ieri): non posso separare le letture tra i due kanji in casi come questi. Nota che se voglio dire “un giorno”, nel senso di durata, si dice 一日・いちにち (ichinichi), le cui letture si possono facilmente separare tra i due kanji.
- 日曜日・にちようび (nichiyoubi) – Domenica. Qui ci sono due letture diverse: にち (nichi) e び (bi). び non è propriamente una lettura, difatti sul vocabolario non si trova, è una variante della lettura kun ひ. Avviene il cosiddetto “rendaku”, un processo che sonorizza le sillabe, in questo caso da “h” a “b”.
- 祝日・しゅくじつ (shukujitsu) – Giorno festivo. 日 si legge じつ (jitsu).
- 日・ひ (hi) – Giorno. Finalmente incontriamo il kanji singolarmente: quando è da solo prende la lettura ひ.
I due vocaboli mancanti sono:
- 3月・さんがつ (sangatsu) – Marzo
- 晴れ・はれ (hare) – Bel tempo
In una singola frase abbiamo analizzato quasi tutte le letture e le varianti che prende questo semplicissimo kanji, oltre ad aver incontrati due kanji con 日: 曜 e 晴.
Ancora qualche altra parola d’esempio:
- 日記・にっき (nikki) – Diario
- 日時・にちじ (nichiji) – Data e ora
- 毎日・まいにち (mainichi) – Ogni giorno
- 半日・はんにち (han’nichi) – Mezza giornata
- 休日・きゅうじつ (kyuujitsu) – Vacanza, giorno di riposo
- 元日・がんじつ (ganjitsu) – Capodanno, il primo dell’anno
- 数日・すうじつ (suujitsu) – Qualche giorno
- 先日・せんじつ (senjitsu) – L’altro giorno
Nota: にっ non si considera una lettura del kanji, è un cambio di pronuncia di にち (nichi). Nei composti di kanji può capitare che, quando la lettura on termina in ち o つ e la sillaba successiva inizia con il suono k, s, t, ち (chi) e つ (tsu) vengano eliminati e al loro posto si aggiunga っ piccolo.
Ci manca la lettura か, che prende esclusivamente all’interno dei giorni del mese… ma non in tutti!
- 2日・ふつか (futsuka) – Secondo giorno del mese/due giorni
- 3日・みっか (mikka) – Terzo giorno del mese/tre giorni
- 4日・よっか (yokka) – Quarto giorno del mese/quattro giorni
- 5日・いつか (itsuka) – Quinto giorno del mese/cinque giorni
- 6日・むいか (muika) – Sesto giorno del mese/sei giorni
- 7日・なのか (nanoka) – Settimo giorno del mese/sette giorni
- 8日・ようか (youka) – Ottavo giorno del mese/otto giorni
- 9日・ここのか (kokonoka) – Nono giorno del mese/nove giorni
- 10日・とおか (touka) – Decimo giorno del mese/dieci giorni
- 20日・はつか (hatsuka) – Ventesimo giorno del mese/venti giorni (un altro jukujikun!)
- 24日・にじゅうよっか (nijuuyokka) – Ventiquattresimo giorno del mese/ventiquattro giorni
Tutti gli altri giorni (a parte il 1°) prendono にち, per esempio 11 è 11日・じゅういちにち (juuichinichi).
La lettura にち non ha solo a che fare con i giorni o con le date ma anche con il Giappone, come in 来日・らいにち (rainichi, arrivare in Giappone) o 抗日・こうにち (kounichi, anti-Giappone). Spesso si trova con kanji che rappresentano altre nazioni, come 日中・にっちゅ (nicchu, Giappone e Cina), 日米・にちべい (nichibei, Giappone e USA), 日伊・にちい (nichii, Giappone e Italia). In questi casi 日 è l’abbreviazione della parola 日本・にほん (nihon, Giappone).
Perché 日本 ha 日 al suo interno? Fu un reggente giapponese del 7° secolo a definirsi come “imperatore della nazione nella quale ha origine del Sole” (in giapponese 日の本・ひのもと, hi no moto). L’espressione italiana “sol levante” ti dice qualcosa? Deriva proprio da qui!
Ma ci sono altre parole che mantengono il significato di “sole”? Fino adesso abbiamo visto esempi che poco hanno a che fare con il pittogramma, non sembra essercene neanche una!
Sì, ce ne sono diverse, la prima che mi viene in mente è 日・ひ (hi). Non solo significa giorno, indica anche il sole e la sua luce. Il contesto può aiutare facilmente a capire quale frase significa giorno e in quale significa sole:
日が昇った。Il sole è sorto. (hi ga nobotta. 昇った・のぼった, nobotta: il verbo 昇る noru, salire, nella forma piana al passato)
この部屋は日が当たる。In questa stanza batte il sole. (kono heya ha hi ga ataru, この: questo; 部屋・へや heya: stanza; 当たる ataru: colpire)
日が長くなる。I giorni si allungano (hi ga nagakunaru. 長くなる・ながくなる nagakunaru: allungarsi)
ある日。Quel giorno (aru hi. Considerala un’espressione fissa)
Altre parole con 日 che riguardano il sole:
- 日光・にっこう (nikkou) – Luce solare
- 日食・にっしょく (nisshoku) – Eclissi solare
- 日月・じつげつ (jitsugetsu) – Sole e luna
- 落日・らくじつ (rakujitsu) – Tramonto
Due modi per dire “sole”: 日 e 太陽・たいよう (taiyou)
Se già conosci un po’ di giapponese avrai notato che esiste un’altra parola con lo stesso significato: 太陽・たいよう (taiyou).
太陽 si usa per indicare il Sole come corpo celeste. È una parola più specifica e più scientifica di 日, quindi se parlo del sistema solare, della sua grandezza, delle macchie solari ecc. non posso che ricorrere a questo vocabolo.
日 è un termine generico che va bene da usare in diversi contesti. Se dico 日が昇った (hi ga nobotta) o 太陽が昇った (tayou ga nobotta) non c’è molta differenza, sto parlando della stessa identica cosa, si può usare 太陽 anche in contesti non scientifici. 日 si usa più spesso nel parlato.
Ma non è questa l’unica differenza. Il dizionario giapponese riporta una definizione in più che 太陽 non ha: 日 può essere usato per riferirsi alla luce solare, ai raggi solari.
Non escludo che 太陽 possa essere usato alla stessa maniera, ma è molto più comune trovare 日 in espressioni come le seguenti: 日に当たる (hi ni ataru, prendere il sole), 日に焼(や)ける (ni ni yakeru, abbronzarsi), 日に干(ほ)す (hi ni hosu, asciugare al sole).
Kanji con 日
I kanji con 日 sono decisamente troppi per analizzarli uno per uno in un unico articolo. Per curiosità vedremo l’etimologia di alcuni kanji molto comuni. Non sempre 日 mantiene il suo significato: anche se l’attuale forma ha questo kanji non è detto che sia stato così sin dall’origine.
早 – Presto
Un kanji così semplice ma con un’etimologia molto complessa, ci sono diverse teorie al riguardo. Secondo una teoria deriva dal kanji 是 (cucchiaio), a cui è stata data la lettura はやい (hayai) e di conseguenza ha iniziato ad assumere il significato di “presto”.
Un’altra teoria dice che in alto viene rappresentato il sole e in basso un germoglio che spunta dal terreno. Per altri invece è il pittogramma di una ghianda che veniva utilizzata per tingere di un colore scuro, ovvero il colore della mattina presto quando il sole deve ancora sorgere.
朝 – Mattina
In questo carattere abbiamo sia il sole che la luna (月). I tratti in alto e in basso a 日 rappresentavano in passato l’erba (艸), ora assomigliano più a “dieci” (十).
Rappresenta il mattino presto: il momento in cui si intravede il sole spuntare all’orizzonte tra i fili d’erba, mentre la luna si vede ancora nel cielo.
昼 – Mezzogiorno/diurno
La forma originale di questo kanji rappresentava un pennello tenuto da una mano e un sole in basso, contornato da alcuni tratti. Questi tratti laterali assieme al sole probabilmente indicavano il periodo diurno. Si è poi evoluto nel tempo, costituendo nella parte alta un tetto e in basso il kanji di alba (旦).
時 – Tempo
Questo kanji era composto dall’impronta di un piede in alto e dal sole in basso. L’impronta e il sole nel loro movimento rappresentavano il passaggio del tempo.
Alla fine ha preso l’attuale forma 日 + 寺. Quest’ultimo carattere ora significa “tempio”, in origine aveva una forma e un significato differente. Al posto di 土 era rappresentata l’impronta di un piede e una mano in basso, il cui significato era “mantenere”, “tenere”. 寺 ha un semplice valore fonetico (dà al kanji la lettura on じ) in questo kanji, non ha alcuna attinenza con il significato di 時.
星 – Stella
Attualmente è formato dal carattere 日 che dà il significato al kanji, e da 生 (vita), carattere che dà la lettura on せい (sei) al kanji.
Inizialmente, al posto di 日, c’era il carattere 晶 che rappresentava diverse stelle che brillano. Anche lo stesso 晶 ha il significato di “brillante, chiaro”.
Ancora due parole
Credo di aver detto tutto quello che c’è da sapere su questo semplice kanji. Spero che ti sia stato utile per imparare nuove parole e capire come funzionano le diverse letture.
Vorrei ancora ancora spendere due parole riguardo all’etimologia. Come puoi vedere non sempre esiste un’etimologia precisa dei kanji, non c’è un’unica spiegazione per la forma che hanno acquisito nel tempo. Scoprire la loro etimologia è sempre interessante ma purtroppo non è sempre d’aiuto per memorizzare nuovi kanji. Vuoi impararli facilmente? Trovi dei consigli in questo articolo.
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Immagini: Jeremy Bishop, Chinese Etymology, 47 news
Fonti articolo: Sora News 24, Kanji Portraits, 47 news
13 commenti
16 Giugno 2017
Bell’articolo. Spettacolare la foto d’ingresso. A parte questo ovviamente si tratta di un buon ripasso di un kanji che si incontra presto nello studio del giapponese.
Onestamente non conoscevo tutti i significati attribuiti ad esso alcuni dei quali sono per me nuovi. Molto chiare le spiegazioni. Brava.
17 Giugno 2017
Ciao Federica!
Un bellissimo articolo, complimenti! Mi piacerebbe saperne di più sulla combinazione di questo kanji con altri relativi alle nazioni. Hai fatto l’esempio di 日伊・にちい (Giappone e Italia), ma 伊 vuol dire davvero Italia? Si può fare un composto del genere anche per altri paesi, tipo Germania o Francia? Esistono quindi kanji per ogni paese (o quasi)? Fino ad ora pensavo i paesi fossero riportati solo in katakana!
Ti ringrazio molto, i tuoi articoli sono davvero belli e i tuoi libri utilissimi per lo studio da autodidatta!
19 Giugno 2017
Ciao Eleonora! Una volta i nomi delle nazioni venivano scritti in kanji, i caratteri venivano scelti più per il suono che per il significato. Il carattere che indica “Francia” è 仏, quello di “Germania” è 独. Puoi approfondire il tema leggendo l’articolo dedicato agli ateji.
28 Giugno 2017
Ti adoro!
Grazie a te e ai tuoi ebooks sto davvero imparando la lingua che tanto amo.
29 Giugno 2017
Grazie a te, Marianna! Se non fosse per te e per tutti quelli che mi seguono Hanami Blog non esisterebbe! :)
21 Agosto 2017
Per eclissi c’è anche 蝕 (shoku), quello di mushibamu, forse in origine si scriveva 日蝕、oppure è semplicemente una variante grafica coesistente, cosa ne pensi a riguardo?
23 Agosto 2017
Non ne so molto, ho dovuto ricercare alcune informazioni! Pare che in passato si utilizzasse in maniera indifferente sia 日食 che 日蝕, solo che quest’ultimo kanji non fa parte dei kanji di uso comune, quindi si usa quasi sempre 食. Il significato è all’incirca lo stesso, ma 食 non è la versione abbreviata di 蝕.
6 Febbraio 2018
Ciao, ti scrivo qua anche se forse non è il posto piu adatto.
Ho finito di imparare hiragana e katakana. Ho scaricato il tuo e-book “ima kanji” però non mi è chiara una cosa: tu sai anche SCRIVERE tutti questi kanji? O li sai leggere e capire? Perchè fin che è scrivere i kana mi riesce piuttosto bene.. ma 1025 kanji particolarmenti complessi.. mi sembra forse di perdere tempo a saper scriverli e che sia piu importante riconoscerli e interpretarli correttamente.. concordi?
Grazie
Ciao
6 Febbraio 2018
No, non tutti, ho preferito dare priorità ad altre cose che non alla scrittura. Per me è stato più importante saperli riconoscere, se anche tu la pensi come me non è necessario saper scrivere ogni kanji, fallo se può esserti utile, in parte, per la memorizzazione.
11 Luglio 2018
L’etimologia dei kanji è sempre affascinante!:)
Per caso sapresti consigliarmi un libro scritto in italiano al riguardo?Ahimè mi sembra di capire che ci sia molto materiale in inglese…
13 Luglio 2018
Mi dispiace ma non mi pare esista nessun libro in italiano sulle etimologie! Non saprei cosa consigliarti.
28 Maggio 2019
Mi rendo conto che si tratta di un blog per specialisti, e quindi il mio suggerimento potrebbe essere fuori luogo o ridondante… Solo che, dato che non so leggere la scrittura giapponese, per godere appieno del significato dell’articolo mi sarebbe stato utile avere, accanto ai kanji, la loro trascrizione… Anche perché si parla delle differenze di pronuncia degli stessi kanji, giusto? Scusate l’intrusione
28 Maggio 2019
Ciao Gianluca, parlando appunto specificatamente di come si legge un kanji ho pensato che non potesse interessare a chi non studia il giapponese, per questo non ho trascritto le parole e le frasi d’esempio con il nostro alfabeto. Ad ogni modo ho appena aggiunto le letture di ogni kanji e parola che compare nell’articolo.