Velocizza l’apprendimento dei kanji con i radicali e le componenti
Lo sapevi che puoi migliorare l’apprendimento dei kanji tramite i radicali e i vari componenti? Se hai appena iniziato a studiare giapponese probabilmente i kanji ti sembreranno solo “un insieme di tratti senza alcun senso“, per questo sembra impossibile impararli.
Conoscere la composizione di un kanji è molto utile per memorizzarli. Al posto di basarsi su ogni singolo tratto, si fa caso ai vari pezzi che costituiscono ogni kanji.
Cosa è un radicale?
Il radicale (in giapponese 部首・ぶしゅ) è un carattere contenuto all’interno di un kanji che viene usato per la classificazione. I kanji possono essere composti da varie componenti, una delle quali si definisce radicale (esempi: 花 ha come radicale 艹, il radicale di 買 è 貝).
I radicali sono un modo per classificare i caratteri, si può definire come l’ordine alfabetico dei kanji, solo più corposo: sono in tutto 214. All’interno di un kanji i radicali possono trovarsi nella parte destra o sinistra, in alto o in basso, o ancora circondare l’intero kanji.
I radicali possono sia far parte di un kanji, sia costituire loro stessi un kanji. Ad esempio è il caso di 日, viene utilizzato sia come kanji che come parte di altri kanji.
Spesso i radicali assumono una forma differente, è il caso di 水 (acqua) che, quando si trova come radicale, assume quasi sempre la forma 氵.
Conoscere i radicali può essere utile per ricercare sul dizionario i kanji di cui non si ricorda la pronuncia o se non ricordi perfettamente tutti gli elementi dei kanji. Non sempre è il metodo migliore e più veloce, ma in qualche caso può essere utile (per esempio se non ricordi il numero dei tratti o la app/il dizionario elettronico non riconosce il kanji che scrivi a mano). Non puoi fare altrimenti se usi un dizionario cartaceo di kanji: sono messi in ordine per radicali.
Naturalmente non serve imparare ogni singolo radicale, diversi sono poco comuni o addirittura rari.
Non serve nemmeno conoscere quale sia il radicale di ogni kanji (visto che serve solo per metterli in ordine), l’importante è riuscire a riconoscere le varie parti che lo compongono.
Perché separare le parti di ogni kanji?
Perché rende molto più semplice la memorizzazione dei kanji, e ne beneficerai ancora di più se studi con metodi di mnemonica.
All’inizio della studio del giapponese si tende a vedere il kanji come una cosa unica. Ma se proviamo a dividere le varie parti…
È più semplice da imparare, vero?
Possiamo dividere il kanji 湖 (lago) in tre parti diverse e creare una storia che leghi assieme tutti gli elementi. A sua volta il kanji 古 è composto da 十 (dieci) + 口 (bocca). Per ricordarmi il kanji 湖 posso pensare ad un anziano (古) che fissa il riflesso della luna (月) sull’acqua (氵) del lago. Una storia efficace (almeno per me) per ricordare questo kanji, al posto di memorizzarlo tramite ogni tratto.
Ma attenzione: utilizza il significato di ciascun componente solo per memorizzare meglio il kanji.
Il giapponese è composto per la maggior parte dei kanji da componenti fonetici, ovvero c’è una parte che indica semplicemente la fonetica, senza avere legami con il significato all’interno del kanji. Consideriamo ad esempio i kanji 清 (puro) e 晴 (bel tempo): in comune hanno la parte 青 (blu) che dà la lettura on “sei” ad entrambi. È meglio se consideri le componenti come una specie di alfabeto, come le lettere che compongono le parole, dato che spesso non danno alcun significato.
Ancora una cosa su radicali e componenti
Per semplificare spesso mi capita di definire le varie componenti come radicali, anche se non corrispondono alla classificazione ufficiale. Le componenti possono essere più di una all’interno di un kanji, mentre c’è solo un radicale. Ho citato i radicali solo per mostrarti che i kanji hanno in comune dei pezzi tra di loro. Osserva ad esempio i seguenti radicali:
- 口 (くち) bocca – 古 (vecchio), 言 (dire/parola), 名 (nome)
- 水/氵 (みず) acqua – 洗 (lavare), 湖 (lago), 落 (cadere)
- 木 (き) albero – 本 (libro), 楽 (divertimento), 新 (nuovo)
- 人/亻 (ひと) persona – 休 (riposare), 欠 (mancare), 内 (dentro)
- 手/扌 (て) mano – 持 (tenere), 払 (pagare), 捨 (gettare)
- 心/忄/⺗ (こころ) cuore – 思 (pensare), 怒 (arrabbiarsi), 忘 (dimenticare)
- 女 (おんな) donna – 好 (piacere), 嫌 (odiare), 要 (importante)
- 日 (ひ/にち) giorno/sole – 明 (luminoso), 音 (suono), 白 (bianco)
- 月 (つき) luna – 前 (prima), 服 (vestito), 青 (blu)
- 言 (こと) parola – 語 (linguaggio), 誰 (chi), 話 (parlare)
Hai visto che ogni radicale è presente in diversi kanji? Soltanto i primi 6 formano circa il 25% dei kanji di uso comune (cioè 500 kanji, più o meno). Però questa lista non segue completamente la classificazione ufficiale: per fare un esempio il kanji 音 è sia un radicale che un kanji, quindi 日 non è il suo vero radicale.
Ai fini dell’apprendimento si possono considerare i kanji come composti da più “radicali”, anche se ufficialmente ne esiste solo uno, cioè la parte che serve per classificare i kanji. Non è importante conoscere la vera classificazione, ma è indispensabile riconoscere i singoli pezzi di ogni kanji per memorizzare meglio i kanji o dedurre la sua lettura in certi casi, come gli esempi fatti in precedenza.
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Fonti: Japanese About
Immagine inizio post: Kanko
Un commento
27 Aprile 2014
Io preferisco studiare i kanji per intero però devo ammettere che riconoscere i radicali aiuta molto a memorizzare i singoli kanji ed a volte con un po di logica aiutano a ricostruirne il significato