I kokuji, i kanji di origine giapponese (e non cinese)
I kanji sono un elemento importante del giapponese. Probabilmente saprai che il Giappone ha preso in prestito dalla Cina moltissimi di questi caratteri, ma forse non sai ancora che ci sono diversi kanji che sono di origine giapponese: si chiamano kokuji (国字), detti anche wasei kanji (和製漢字, kanji fatti in Giappone).
Questi kanji inventati dai giapponesi sono per la maggior parte composti da due o più elementi, che vengono associati per creare un nuovo significato. Ad esempio il kanji di lavorare 働 è composto dal radicale di persona 亻 e dal kanji di azione/movimento 動, l’idea è quella di rappresentare “una persona in azione”, ovvero che lavora. Questi tipi di kanji composti che esprimono un’idea vengono chiamati “composti di significato”.
I primi kokuji risalgono all’epoca Nara (8° secolo d.C): nel Manyōshū (万葉集), la più antica collezione di poesie giapponese, compare per esempio il kanji di sardina 鰯 (いわし iwashi, 魚 pesce + 弱 debole).
La creazione di kokuji continua fino in epoca Meiji nel 19° secolo con l’introduzione di nuovi kanji per esprimere termini scientifici, come le unità di misura. Per esempio chilometro: 粁, 米 metro + 千 mille (attualmente non usato).
Ma se già c’erano numerosi hanzi cinesi, perché è stato necessario inventarne di nuovi?
In generale la maggior parte dei kanji sono dei composti fonetici, ovvero contengono un elemento che indica la pronuncia più un altro che indica il significato. Un esempio di composto fonetico è il kanji 時 (ora): la parte 寺 (tempio) è fonetica, dà al kanji la lettura on “ji”; mentre 日 (giorno) ha a che fare con il significato generale del kanji. Importare i caratteri cinesi secondo la pronuncia non era abbastanza per rappresentare le parole di origine giapponese. Per questo motivo è stato più semplice creare dei kanji che esprimessero alcuni significati in modo più logico attraverso i componenti.
Solitamente i kokuji possiedono delle letture kun (di origine giapponese), a parte qualche caso in cui hanno anche la lettura on (di origine cinese). In qualche altro caso possiede solo una lettura on e nessuna lettura kun.
Ecco i kokuji più comuni con le diverse letture:
- 働 どう dou, はたら(く) hatara(ku) – Lavorare
- 込 こ(む) ko(mu), こ(める) ko(meru) – Essere affollato
- 匂 にお(う) nio(u) – Odore
- 畑 はた hata, はたけ hatake – Campo
- 峠 とうげ touge – Passo di montagna
- 枠 わく waku – Cornice
- 塀 へい hei – Recinzione
Altri kokuji riguardano principalmente nomi di piante e animali, spesso riferiti a specie non esistenti in Cina, oltre a comprendere termini scientifici:
- 腺 せん sen – Ghiandola (questo kanji è stato anche importato in Cina)
- 笹 ささ sasa – Bambù
- 栃 とち tochi – Ippocastano
- 雫 しずく shizuku – Gocciolare
- 辻 つじ tsuji – Incrocio
- 鑓 やり yari – Lancia
- 搾 しぼ(る) shibo(ru) – Comprimere, stringere
- 匁 もんめ – Monme (unità di misura giapponese 3,75 g)
- 喰 く(らう) ku(rau),く(う) ku(u) – Mangiare
- 糎 センチメートル senchimeetoru – Centimetri
- 竓 ミリリットル miririttoru – Millilitri
- 鯰 なまず namazu – Pesce gatto
- 凪 なぎ nagi – Calma, quiete
- 凧 たこ tako – Aquilone
- 噸 トン ton – Tonnellata
- 榊 さかき – Sakaki (albero giapponese)
Molti di questi kokuji si trovano raramente, può essere utile conoscerli per leggere alcune opere un po’ più vecchie che fanno uso di questi kanji. In particolare mi è spesso capitato di trovare kanji riferiti ai nomi delle piante, altre volte all’interno dei nomi di persone.
Se questa lista non ti basta trovi altri kokuji a questa pagina. Anche se non è completa di ogni singolo kanji di origine giapponese può darti un’idea di quanti ne esistano!
Alcuni kanji sono semplici da memorizzare perché gli elementi hanno un loro senso con il significato, altri invece richiede un po’ di più di memorizzazione perché sono composti da elementi poco comuni. Se hai bisogno di consigli per memorizzare i kanji più facilmente puoi leggere questo articolo.
In ogni caso i kokuji non sono da imparare alla perfezione, a meno che il tuo obiettivo non sia dare il Kanji Kentei, esame rivolto ai madrelingua giapponesi che testa la conoscenza dei kanji. Ti basta conoscere quelli più comuni e quelli che ti capita di trovare di tanto in tanto nei testi.
Conoscevi già questi kanji “made in Japan“? Ne conosci qualcuno particolarmente curioso? Ti aspetto tra i commenti!
Immagine di inizio post: Il prato e la brezza
4 commenti
21 Giugno 2013
Uh! Sakaki è scritto come per il cognome della tizia di Azumanga giusto? °O°
Interessante come ci siano kanji solo giapponesi. Mi sembra anche giusto che si siano inventati qualcosa anche loro xD Ecco.
21 Giugno 2013
Non credevo che i kanji inventati in Giappone fossero così tanti!
Non so se sbaglio, ma mi sembra di aver letto che ci sono anche caratteri inventati in Corea.
23 Giugno 2013
@nini Sì, è lo stesso kanji.
@Rihito: Se non sbaglio l’avevo detto sull’articolo dedicato agli hanja, ma quelli solo coreani sono davvero pochi.
16 Gennaio 2020
https://kanjitisiki.com/kokuzi/
ecco a voi la lista completa!!!