La storia del giapponese – Le origini

Questo è il primo di una serie di guest post sulla storia della lingua giapponese. Lascio subito la parola all’autore Bai Jiali.
Ciao a tutti!
È da un po’ che non mi faccio sentire, vero? La mia serie di articoli su notizie e curiosità sul cinese, sul giapponese e, soprattutto, sui kanji, è rimasta in stallo per un bel po’ di tempo. L’ultimo articolo, quello sui colori e il loro significato nella cultura cinese, è uscito addirittura a giugno del 2014.
Oggi invece parte una breve serie di articoli (dovrebbero essere tre) che conto di pubblicare con una certa regolarità, verso la metà del mese. Dopo questa trilogia, penso che la serie possa concludersi. Almeno per il momento, non so proprio nient’altro su cui scrivere un articolo! Se vi viene qualche idea, comunque, potete sempre chiedere nei commenti!
L’argomento di questa trilogia conclusiva sarà la storia della lingua giapponese. Perché questa scelta? Il giapponese ha una storia molto complessa e interessante, ha attraversato ogni sorta di evento storico, ha subito tantissime influenze da altre lingue (non pensate che ci siano solo parole prese in prestito dall’inglese!). In generale direi che poche altre lingue possano vantare una storia così “avventurosa”.
Allora, volete seguirmi in questa avventura? Partiamo!
Le origini
Fin dalle origini, il giapponese fa sfoggio delle sue peculiarità. Prima di tutto, la classificazione tassonomica: dove si colloca il giapponese?
Nel caso non lo sapeste, le lingue del mondo si classificano in grandi raggruppamenti, chiamati “famiglie”. L’italiano, così come il francese, lo spagnolo, ma anche l’inglese, il tedesco e persino lo Hindi, fanno parte dell’ampia famiglia delle lingue chiamate “indoeuropee“.
Tra queste lingue, anche se potrebbe non sembrare di primo acchito, ci sono molte somiglianze. Basti pensare a certe parole di base: “madre” dell’italiano (dal latino “mater”) corrisponde all’inglese “mother” e allo Hindi माता (mātā), e questo è uno solo dei tanti esempi. Le somiglianze ci sono anche nelle grammatiche delle varie lingue, anche se il discorso qui è più complicato. Chi studia giapponese saprà però quanto la sua grammatica sia molto diversa dalle lingue europee che si studiano di solito.

In rosso le lingue indoeuropee nel mondo
Molti di voi sapranno anche che cinese e giapponese non sono collegate in nessun modo, anche se la lingua cinese ha avuto, e continua ad avere anche oggi, una forte influenza sulla lingua giapponese.
Il cinese, nello specifico, appartiene alla famiglia delle lingue sino-tibetane, che comprende le tante varietà di cinese (in questo articolo, quando si parla di “cinese”, intendo tutte le varie lingue cinesi) e anche il tibetano.
E il giapponese? Beh, qui è il difficile! Il giapponese sembra essere una di quelle lingue che si definiscono “isolate“, senza parentele evidenti con altri idiomi. Delle ipotesi sull’origine di questa lingua sono state fatte, soprattutto con l’aiuto dell’archeologia e della genetica. Tramite quest’ultima, l’origine dell’etnia giapponese è stata fatta risalire alla Corea, dalla quale si sarebbero spostati nell’arcipelago giapponese a partire dal Kyūshū (九州), dove si trovano i reperti più antichi attribuibili a quel popolo.
La datazione esatta di questo spostamento non è chiara dato che nel periodo precedente ai primi documenti che descrivono il Giappone c’è stato un continuo viavai di popoli e culture, non si sa bene quale debba essere identificata come l’effettiva cultura giapponese arcaica.
Il periodo più probabile per l’entrata definitiva del popolo giapponese nel Kyūshū coinciderebbe con il periodo Yayoi (弥生時代 300 a.C.-250 d.C. circa), in cui diverse innovazioni, come la metallurgia e forse l’uso dei cavalli, hanno fatto la loro prima comparsa nella zona.

Spostamento dalla Corea al Kyūshū
Dando per scontato che l’origine dell’etnia giapponese abbia effettivamente le sue origini nella penisola coreana, è strano che la lingua giapponese e quella coreana non abbiano la minima parentela. Anche il coreano, al pari del giapponese, è una lingua isolata, anche se ci sono stati tentativi di trovare qualche legame con il giapponese.
Un altro fatto che prova che i giapponesi hanno lasciato il continente asiatico abbastanza recentemente è dato da un numero di prestiti dalla lingua Ainu. Gli Ainu costituiscono la principale etnia indigena dell’arcipelago giapponese. Con il tempo, i conflitti con i giapponesi li hanno spinti a migrare sempre più a nord, al giorno d’oggi si trovano solo nell’isola dello Hokkaidō (北海道) e sono soggetti abbastanza di frequente a pregiudizi e discriminazione.
Al di là di questi aspetti sociali, nel giapponese c’è un buon numero di parole proprio di origine Ainu, che indicano concetti, animali o piante che non erano presenti comunemente nella penisola coreana.
Tra i termini più famosi ci sono らっこ (spesso scritto in katakana: ラッコ, rakko), che indica la lontra di mare (Enhydra lutris). A questa parola sono anche stati attribuiti i kanji 海獺, letteralmente significano proprio “lontra di mare”! Un altro termine animale che viene dalla lingua Ainu è となかい (anche questo più spesso scritto in katakana: トナカイ, tonakai), che sarebbe la renna. Pure questa parola ha una rara versione in Kanji, 馴鹿 (cervo domestico).
Forse anche la stessa parola “kami” (神・かみ, Dio) potrebbe venire dalla lingua Ainu che, per indicare un concetto simile, usa la parola “kamui” (カムイ). Non è certa però quest’ultima etimologia.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto e che non sia troppo pesante! Il mese prossimo parlerò dei numerosi contatti con la lingua cinese e del grande impatto che quest’ultima lingua ha avuto con il giapponese.
Questo guest post è stato scritto da Bai Jiali.
La sua passione per la Cina è nata leggendo “Viaggio in Occidente”. Dopo aver approfondito la letteratura e la cultura di questo paese, ha deciso di dedicarsi allo studio del cinese.
Immagini: Wikimedia Commons, Asahi Shimbun
11 commenti
17 Luglio 2015
L’ho appena letto… non sapevo che i giapponesi derivassero dai koreani, credevo il contrario! E strano che le loro lingue non abbiano nulla in comune… davvero interessante e non vedo l’ora di leggere il seguito :)
18 Luglio 2015
Il prossimo articolo è dove le cose inizieranno a farsi interessanti ;)
18 Luglio 2015
Molto interessante, son curioso di leggere il seguito!
18 Luglio 2015
Fra un mese ci si risente ;)
18 Luglio 2015
Articolo interessantissimo e tutt’altro che pesante! Spero che la serie di articoli si concluda con una bibliografia perchè è un argomento che mi ha sempre appassionato.
18 Luglio 2015
Una bibliografia? Purtroppo non saprei farla, ho preso le informazioni un po’ ovunque in Rete! Mi piacerebbe che ci fosse un libro che contenesse tutte queste informazioni raccolte, ma, se c’è, non lo conosco proprio ^^
Se trovo qualche libro interessante lo segnalo!
12 Febbraio 2016
Davvero complimenti per il tuo blog! Bellissimo, completo, leggero, bella grafica… complimenti!
2 Luglio 2016
Non vorrei sbagliare e correggerla poiché ho solo 14 anni e sicuramente lei saprà molte più cose di me in ambito linguistico, ma mi pare che Vietnamita e Cinese non abbiano nulla in comune, se non i toni e parole che il vietnamita ha “ereditato” dal cinese; il punto è: il Cinese non fa parte del discusso gruppo delle lingue Sino-Tibetane, del quale fanno parte lingue come il Tibetano, Birmano e Cantonese, ed il Vietnamita della famiglia linguistica Austroasiatica?
14 Luglio 2017
Infatti non sbagli. Il cinese deriverebbe dalla famiglia sinotibetana e non centra molto con il vietnamita. Tuttavia lei ha preso l’articolo da Bai Jiali, non l’ha scritto lei. Comunque anche sulla questione dell’ origine dell’attuale popolazione giapponese, è stato un po’ approssimativo, a quello che sapevo in realtà ci sono fino a 4 teorie sul loro passato antropologico, e gli studiosi sono spesso incerti e in conflitto dato che non ci sono prove certe. Che gli attuali giapponesi arrivino dalla penisola coreana e solo da lì è solo una delle quattro teorie.
31 Ottobre 2018
Avete scritto tokanai tra parentesi invece di tonakai per la parola renna.
31 Ottobre 2018
Correggo!