Il mondo fantastico della Principessa Mononoke: mitologia e creature del film
Quello che ho trovato più interessante del film “Principessa Mononoke” sono i continui rimandi ad elementi tipici della cultura giapponese e alla storia del Giappone.
Tante creature che popolano il mondo di Mononoke fanno parte della mitologia giapponese, ed è quello che mi piacerebbe analizzare con questo articolo.
Se non hai ancora visto il film forse non capirai tutti i riferimenti ma non ti rovinerò la visione, non ho inserito nessun tipo di spoiler.
Ambientazione
Anche se la storia del film è finzione ed è calato in un contesto fantastico, la pellicola si basa su un periodo storico della storia giapponese: il periodo Muromachi, più o meno negli anni della guerra civile di Onin (1467-1477). Un’epoca non scelta a caso, anzi è quella più adatta per trasmettere diversi messaggi allo spettatore, primo fra tutti quello di rispettare la natura.
In questi anni crebbe la produzione del ferro, per produrlo era necessario molto carbone, di conseguenza venivano abbattuti molti alberi. Ed è questo il punto centrale su cui si sviluppa la trama: lo scontro tra gli uomini, che tentano di dominare la natura, e gli dei che cercano di proteggere le foreste.
Fatta questa premessa, vediamo quali sono le creature principali che popolano questo mondo.
Gli dei e la religione Shinto
Mononoke riprende molti elementi tipici della religione Shinto (神道, ovvero “la via della divinità”, 神 Dio e 道 via), che prevede l’adorazione degli spiriti e delle divinità presenti in natura. Questa religione ha origine nel VI secolo a.C., numerosi templi in Giappone sono dedicate a molte divinità.
Si dice che questa religione abbia 8 milioni di dei (八百万の神, Yaoyorozu no Kami), non è proprio un numero esatto ma indica semplicemente un numero enorme, infinito di dei.
Gli dei nelle leggende giapponesi sono molto diversi da quelli della tradizione occidentale. Nella tradizione Shinto si considera 神 kami (Dio) gli spiriti della natura, tutti gli spiriti che popolano l’universo. Nel film possiamo osservare gli dei rappresentati come animali, protettori della natura.
Qualsiasi elemento della natura può essere considerato come una manifestazione di questi dei, che popolano lo stesso universo degli uomini ma hanno un livello di esistenza superiore. Alcuni esempi di dei del mondo di Mononoke sono la lupa Moro, madre adottiva di San, e il cinghiale Okkoto, che vivono da centinaia di anni sulla Terra.
Il dio più importante in Mononoke è il dio bestia (o Spirito della Foresta, nel precedente adattamento italiano di questo film), in giapponese Shishigami シシ神. È difficile trovare una traduzione, il fatto che sia scritto in katakana non aiuta: しし (shishi), a seconda del kanji con cui viene scritto, può significare (獣) bestia, cervo (鹿) e persino cinghiale (猪), inteso come carne di questi animali. Difficile interpretare in modo esatto il suo nome!
I kodama
I kodama sono gli spiriti degli alberi, i protettori della foresta. Non hanno un aspetto ben definito, nei secoli il loro aspetto ha avuto diverse rappresentazioni: sono stati rappresentati come piccoli uomini, sono stati umanizzati, in altri casi non sono diversi dagli alberi. Nel caso del film di Mononoke sono stati rappresentati come degli omini bianchi dagli occhi neri e il volto inespressivo.
La leggenda dei kodama ha radici molto antiche, ben prima che il Giappone adottasse una sua scrittura. Inizialmente la parola venne scritta come 古多万 (古 vecchio, 多 molti, 万 diecimila), probabilmente vennero scelti questi kanji più per fonetica che per dare un significato.
Successivamente la parola venne scritta come 木魂 o 木霊, la combinazione del kanji di albero (木) più di spirito (魂 o 霊). Esiste ancora un altro kanji per scriverlo, ovvero 谺 che significa eco. Forse perché nei tempi antichi si credeva che l’eco fosse opera di un kodama, anche il rumore di un albero abbattuto si pensava fosse il pianto di un kodama.
I kodama possono essere sia pacifici che vendicativi, se vengono maltrattati o se si manca di rispetto possono portare maledizioni. Abbattere un albero dimora dei kodama porta sventura. Inizialmente erano considerati kami 神, a partire dal periodo Edo vennero considerati dei semplici spiriti come tanti altri della mitologia giapponese.
Mononoke
Qualcuno si sarà chiesto cosa c’entra “mononoke” nel titolo del film, nessun personaggio si chiama in questa maniera. Infatti non è un nome, la parola もののけ (mononoke, in kanji 物の怪, 物 cosa e 怪 mistero/enigma, “la stranezza delle cose”) in giapponese indica qualcosa di inspiegabile. Nell’antico Giappone era difficile dare una spiegazione alle malattie, si credeva che fosse a causa degli spiriti vendicativi che portano maledizioni e malattie agli uomini.
Ecco spiegato il perché del soprannome di San “principessa spettro“, un soprannome molto adatto alla ragazza che vuole vendicarsi degli esseri umani che distruggono la foresta.
もののけ può indicare qualsiasi tipo di spirito o di mostro nella tradizione giapponese, come sinonimo di 妖怪・ようかい (youkai: spettro, fantasma, mostro). Quindi, almeno in teoria, possiamo considerare come mononoke qualsiasi mostro del film.
Questo è quanto sono riuscita a notare io guardando la Principessa Mononoke per la prima volta. E tu hai notato qualche altro elemento tipico della mitologia giapponese?
Fonti: Hyakumonogatari, Wikipedia giapponese
Immagini: © Studio Ghibli
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