Una delle domande che mi viene rivolta più spesso, alla quale faccio davvero fatica a dare una risposta.
Questo perché è difficile quantificare quanto tempo ci voglia per arrivare a un buon livello di giapponese.
Dipende da tanti fattori come:
tempo dedicato alla lingua ogni giorno
obiettivi che si vogliono raggiungere
motivazione
strumenti e risorse usate per lo studio
voglia di fare
ecc.
Questi sono solo alcuni dei fattori che potrebbero influenzare il tuo studio, tenendo conto che, come qualsiasi altra attività, ci vuole del tempo. È impensabile pensare di imparare il giapponese in un solo mese (come qualche libro promette…), però nel giro di un anno si possono già costruire delle buone basi per capire e comunicare le cose più semplici.
In tanti si scoraggiano agli inizi, pensando di essere negati, in realtà credo che ci sia solo bisogno di abituarsi a una lingua così diversa. Memorizzare grammatica, parole e kanji non è qualcosa che puoi fare in poco tempo.
Per dare qualche numero, queste sono le ore di studio necessarie per superare i vecchi livelli del JLPT secondo il Japanese Language Education Center:
JLPT 1 – 3100 ~ 4500
JLPT 2 – 1400 ~ 2000
JLPT 3 – 500 ~ 750
JLPT 4 – 250 ~ 400
Nota: i dati sono riferiti agli studenti che non hanno alcuna conoscenza di kanji.
Non ho idea su quali basi sia stato fatto questo conteggio, e nemmeno saprei dire se siano così reali, ma può darti una vaga idea del tempo necessario. Non mi sono mai messa a calcolare esattamente ogni ora passata a studiare giapponese.
Pensa per un attimo al tempo che hai impiegato per imparare l’italiano, quanto ci hai messo? Spesso ce ne dimentichiamo, ma ci sono voluti anni, più di quello che pensi! Non te ne accorgi perché sei costantemente immerso nella lingua.
Un bambino impiega molto tempo prima di dire la sua prima parola, e ancora più tempo per apprendere il significato di ogni parola e capire i concetti astratti. Un adulto può imparare più in fretta una lingua perché già conosce tutto questo, deve solo imparare nuove parole, la grammatica e la pronuncia.
L’importanza della motivazione
Un fattore da non sottovalutare, anche se può sembrare una cosa di poco conto, è la motivazione. Può davvero aiutarti a superare i momenti di blocco: se davvero vuoi imparare il giapponese e hai la giusta motivazione sarà più semplice superare i momenti di difficoltà.
Ti faccio un esempio: è qualche anno che studio il coreano ma non sono del tutto soddisfatta del mio livello attuale, più basso rispetto alla conoscenza del giapponese di qualche anno fa.
Il coreano mi piace, mi rendo conto però che non ho mai avuto la motivazione giusta come ho avuto per il giapponese. In più, non essendo un’appassionata di K-pop e di K-drama, faccio fatica a trovare materiale da leggere e da ascoltare. Tutte queste ragioni mi hanno portata a passarci meno tempo, a volte ho persino passato dei mesi facendo poco o nulla. Mentre con il giapponese di materiale che mi interessa ne ho in abbondanza!
Se mai ti sentissi scoraggiato dal fatto che, dopo mesi/anni di studio, fai ancora fatica a capire o a formulare le frasi, potrebbe essere proprio perché non hai dedicato abbastanza ore allo studio/immersione. Purtroppo non bastano quelle poche ore a settimana per imparare bene una lingua, è un impegno che va preso giorno per giorno.
Anche gli obiettivi che si vogliono raggiungere condizionano lo studio. Ci vorrà meno tempo ad arrivare a un buon livello di comprensione scritta, mentre il parlato richiede più allenamento. A seconda degli obiettivi, dai la priorità a quello che ti sembra più utile da imparare e poi pensa a sviluppare le altre abilità.
Se vuoi fare conversazione, pensa prima all’ascolto e poi esercitati nel parlato, se vuoi leggere materiale in lingua, impara bene i kanji.
Sia i kana che le basi della grammatica (e in parte anche i kanji) sono indispensabili per migliorare parlato, scritto e ascolto, quindi non escluderli dal tuo studio!
Fai una cosa alla volta (e non preoccuparti del resto)
È normale sentirsi scoraggiati agli inizi. Non solo bisogna imparare la grammatica e i vocaboli, ma anche imparare una scrittura completamente diversa! Sembra impossibile imparare tutte queste informazioni, la pensavo alla stessa maniera.
Per questo il mio consiglio è quello di concentrarsi solamente al passo che stai compiendo, senza pensare a quello che devi fare dopo. Ti sembrerà un consiglio banale, eppure in molti si fanno sopraffare dal fatto che devono imparare hiragana, katakana, kanji, grammatica e vocaboli, rimandando lo studio a un periodo di tempo imprecisato quando arriverà la voglia, la motivazione ecc.
Se hai appena iniziato, concentrati tutti i giorni a imparare un po’ di hiragana, non preoccuparti dei katakana, kanji e quant’altro. Ben presto ti renderai conto che è più semplice di quel che pensavi!
Un passo alla volta riuscirai a imparare quello che ti serve, proprio come ho fatto io. Non farti spaventare dalle difficoltà che potresti incontrare, comcentrati solo a completare il tuo obiettivo attuale.
Ma insomma… quanto ci vuole per arrivare a un buon livello di giapponese?
Sei arrivato a leggere fin qui e ancora non ti ho detto quanto ci vuole per impararlo. Potrei dirti che in 2 anni puoi arrivare a un buon livello, come dirti che ne impiegherai 10, tutto questo dipende da te e da cosa intendi per “buon livello”. A qualcuno potrebbe interessare solo leggere i manga, altri invece desiderano arrivare a conversare perfettamente con i giapponesi e così via.
Non c’è dubbio che comunque è questione di anni, mentirei se ti dicessi che ti basta un anno per imparare perfettamente il giapponese: è un lasso di tempo comunque sufficiente per raggiungere il livello N5-N4. Naturalmente più tempo dedichi al giorno (tra studio e immersione nella lingua), più in fretta migliorerai e arriverai presto al livello che desideri.
Forse ti starai chiedendo se penso di aver raggiunto un buon livello, la mia risposta è “abbastanza”, dato che non avrei mai pensato di imparare il giapponese completamente da autodidatta! Mi piacerebbe diventare sempre più brava, soprattutto nel parlato, e vorrei riuscire a memorizzare più parole e abituarmi ad usare strutture grammaticali più complesse.
Non posso dirti precisamente quanti anni ci ho messo per imparare il giapponese: non ho mai smesso di impararlo, ancora oggi trovo parole sconosciute. Posso dirti però che, dopo un periodo iniziale abbastanza duro, l’apprendimento diventerà più semplice. Persino 5 minuti di studio/esercizio in una giornata possono fare la differenza. Prova a prenderti 5 minuti di tempo per il giapponese più volte al giorno e presto inizierai a vedere qualche risultato con meno fatica!
Ricordati che non devi per forza studiare il giapponese solo sui libri, puoi imparare anche attraverso altro materiale come gli anime, i manga, film, libri… Sì, hai letto bene! Non è necessario passare ore e ore sul tuo libro di grammatica, puoi dedicare del tuo tempo di studio ascoltano e leggendo materiale in lingua originale.
È qualcosa che ti consiglio di fare perché rende il tuo studio più divertente ed è molto utile per imparare nuovi vocaboli e grammatica. Ed è anche uno dei modi che ci ha permesso di imparare l’italiano quando eravamo bambini! La grammatica è importante da imparare, ma non focalizzare il tuo studio solo sui libri.
La tua opinione
Spero con questo articolo di non averti scoraggiato, anzi, vorrei che fosse di stimolo per provarci, senza preoccuparti del tempo che ci potresti stare. Se è una passione probabilmente farai come ho fatto io, provaci e vedi come va a finire.
Non è una gara a chi impara per prima il giapponese o chi è più bravo, studiare una lingua è come una maratona. Non scoraggiarti, continua a correre e i risultati arriveranno. Se non ti trovi bene a studiare in qualche modo sperimenta e trova il metodo adatto a te.
E tu cosa ne pensi? Ti aspetto tra i commenti, mi raccomando!
Se ti è piaciuto l’articolo potresti condividerlo sui social? Magari i tuoi amici hanno bisogno di una spinta per iniziare lo studio del giapponese!
Concordo con te, la motivazione sarà sempre la spinta principale nello studio di una lingua…se manca quella, non si fa molta strada!
Ogni tanto mi capita di avere dei periodi in cui mi sembra di non aver combinato nulla, di non riuscire ad esprimermi e capire come vorrei…per riprendermi, niente di meglio che ripensare alla strada fatta fino ad ora, ai risultati raggiunti, a quella parolina che magari prima sfuggiva all’ascolto. E soprattutto, è essenziale porsi dei traguardi sempre più alti: è facile cadere nell’inganno di sapere alla perfezione il giapponese, perché magari capisci al 99% una puntata di un anime…per poi sbattere il muso davanti ad un qualche drama poliziesco.
Proseguendo giorno per giorno, i risultati arriveranno!
Esattamente quello che volevo dire, non posso che concordare con ogni singola parola che hai scritto :)
Anna
28 Marzo 2015
Io avevo iniziato da autodidatta, studiando a tempo perso sui pochi libri e dizionari che avevo all’epoca… poi ho fatto due anni di Ismeo a Milano con buon profitto… poi ho dovuto smettere xchè ho trovato lavoro (che non c’entrava nulla col jappo) e ora ogni tanto mi diletto + che altro a non scordare i kana e almeno i kanji + semplici (ascolto spesso musica jappa, dagli anime ai B’z). Della grammatica ricordo abbastanza ma non proprio tutto… x es. i vari modi di contar le cose… Son ben lontana dal tuo livello ma devo dire che non mi applico come te, vuoi x mancanza di tempo o di voglia :P, ecco. Se ne avessi ancora la possibilità tornerei all’Ismeo x finire il corso, mi piaceva proprio; ma nella vita non sempre si può scegliere tutto…
Ah, vorrei chiederti la differenza tra ようこそe いらっしゃいませ… non voglion dire entrambi ‘benvenuto’? Che differenze ci sono nel loro uso? Ti ringrazio fin d’ora, ciao
ようこそ è il benvenuto vero e proprio, mentre いらっしゃいませ viene usato nei negozi o nelle bancarelle per accogliere i clienti. In pratica いらっしゃいませ è la versione imperativa di いらっしゃる, verbo onorifico di venire. Possiamo quindi tradurre questa parola più come “venite” che come “benvenuto”. ようこそ lo puoi trovare sugli striscioni o cartelloni ad esempio, come un banale 日本へようこそ (Benvenuto in Giappone).
Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
Anna
31 Marzo 2015
ありがとうございます フェデリカ, ora ho capito la differenza :)
Massimo
7 Aprile 2015
Ciao, e complimenti per il tuo blog, sempre interessante.
Riguardo all’argomento della motivazione, pensi che darsi l’obiettivo di superare il livello iniziale del JLPT possa funzionare? Ho visto che c’è molto materiale disponibile per preparare il test, quindi mi sembra che possa essere un po’ come preparare un esame, ma… forse toglie un po’ della “poesia” di studiare giapponese, che ne dici? Io lo studio davvero per diletto, e per la sfida che rappresenta.
Infine, la domanda cretina: si paga per sostenere il test JLPT?
Ciao Massimo, certo, il JLPT può essere un buon obiettivo. All’inizio però mi soffermerei sullo studio “per il gusto di fare”, ma solo perché può essere frustrante vedere che non si riescono a risolvere le domande più semplici del JLPT e non vorrei che ti demotivasse nello studio. In internet trovi tanto materiale per il JLPT ma attenzione che si trovano diversi errori, specialmente nelle liste di parole!
Sì, il prezzo è di 45 euro per i livelli più bassi (mi sembra per il 5 e il 4) e 50 per gli altri.
Valentina
16 Aprile 2015
Ciao Federica, mi è piaciuto molto questo articolo e sono d’accordo su tutti i punti. E’ impossibile quantificare il tempo di apprendimento di una lingua poichè è relativo solo a noi stessi.
Io adesso sto un po’ trascurando il giapponese e devo ammettere che mi manca, credo proprio che riprenderò coi giusti ritmi. Speriamo bene!
Sai, non so se hai visto Ponyo sulla scogliera di Miyazaki, ma è stato motivante quando sono riuscita a capire cosa trasmette il padre di Sōsuke al proprio figlio in alfabeto morse, in quella scena sono presenti solo i sub jap. E’ una piccola cosa, dato che erano due parole in hiragana, ma contando che prima non avrei saputo capire nulla è confortante!! ^_^
Ho letto che tu vuoi esercitarti di più nel parlato cosi ho pensato di consigliarti questa applicazione : http://www.hellotalk.com/ in cui puoi metterti in contatto con madrelingua per imparare e insegnare. Inoltre puoi anche comunicare mandando registrazioni. Io la utilizzo e ho conosciuto diverse ragazze e ragazzi giapponesi.
Fammi sapere se ti è stato utile!! Ciao :)
Ciao Valentina, grazie per il commento! Hello Talk già la conosco ma lo uso davvero poco, in effetti dovrei sfruttarla un po’ di più…
Chiara
15 Gennaio 2016
Ciao! È da circa sei mesi che cerco di studiare il giapponese e non ho mai voluto pormi questa domanda perché temevo mi demotivasse,così ho ingigantito il problema! Non mi hai buttato giù, anzi. Più carica che mai. Gambareeeee
Salve federica, ho letto con molto piacere il tuo articolo!! :) vorrei iniziare a studiare il giapponese ma non so veramente da dove iniziare, i kanji? Oppure da qualche altra cosa? Vorrei iniziare a comprendere lo scritto (tipo i manga) ma la verità e che vorrei prepararmi almeno un pochino in vista di un viaggio in giappone nei prossimi anni… Tu che consigli mi dai?
Ultimamente ho scoperto una tecnica per capire se la mia motivazione a fare qualcosa (qualsiasi cosa) è sufficientemente alta.
Ad esempio, quando voglio sapere se sono davvero motivato con il giapponese, allora mi chiedo: Dopo che avrò superato il massimo livello (l’N1), avrò ancora voglia di migliorarmi?
E quando saprò parlare come un madrelingua?
E quando scriverò il mio primo libro in giapponese?
E quando diventerò uno scrittore best seller? O un attore famoso?
Non importa fissarsi tutti questi obiettivi e realizzarli per forza, ma ho notato che se penso che non perderò la mia voglia di studiare nemmeno dopo averli raggiunti, probabilmente la mia motivazione sarà sempre sufficientemente alta e potrò dedicarmi al giapponese sereno e sicuro che non mi stancherò praticamente mai.
Vivi
13 Agosto 2016
Ciao Federica, mi piace davvero molto il tuo blog. È dalla prima media che cerco di imparare da autodidatta il giapponese, ma all’epoca non sapevo da dove iniziare. In seconda media, l’anno scorso, mi sono imbattuta nel tuo blog. Credo che sia più di molti libri. Comunque quest’anno ho iniziato ad impegnarmi sul serio. Volevo chiederti se hai iniziato a studiare il giapponese durante gli studi obbligatori e, se sì, se hai trovato difficoltà a seguire entrambi, visto che non vorrei interrompere visto che inizio il liceo classico il prossimo anno. Grazie, trovo molto interessanti e utili tutti i tuoi articoli e sapere che qualcuno è riuscito a studiare giapponese completamente da autodidatta mi mette un po’ di fiducia :)
Ciao Vivi,
tralasciando perdere il tentativo fallito nei primi anni delle superiori (internet non era molto diffuso e non conoscevo autodidatti di giapponese!), posso dire di aver iniziato in parte a studiare giapponese più o meno in quinta superiore, imparando hiragana/katakana e un po’ di kanji. Durante questo periodo non ho studiato molto altro perché ero molto presa con la scuola, probabilmente avrei potuto studiare di più se fossi stata in grado di organizzarmi meglio. Quindi la maggior parte dello studio l’ho fatto dopo aver finito scuola.
Con un po’ di organizzazione credo che si possa studiare il giapponese assieme senza tralasciare gli studi scolastici. Tanto non è che devi dedicare ore e ore di studio al giapponese tutti i giorni, si può fare anche solo una mezz’oretta, l’importante è essere costanti!
Sarah
4 Settembre 2016
Io ultimamente mi sto un po’ abbattendo perché non riesco a trovare il tempo per studiare sia kanji che la grammatica e finisce che studio solo i kanji. Tra poco inizierà la scuola e avrò molto meno tempo.. Io per studiare 4 kanji ci metto delle ore poiché bisogna studiare pure i vocaboli, farne delle flashcard su Anki e ripassare per essere sicuri di non aver dimenticato ciò che si ha studiato. Tutto questo non riesco a farlo in mezz’ora, figuriamoci studiare pure la grammatica.. Che poi se studi i kanji riuscirai a leggere ma non a capire le frasi mentre se studi la grammatica riuscirai a capire e ad esprimerti in lingua ma non riuscirai a leggere e scrivere.. E’ davvero un problema :(
Concentrarsi su più cose diverse (kanji, grammatica, vocaboli…) è difficile, specialmente agli inizi. Secondo me è meglio se ti concentri solo sui kanji e sul loro significato, tralasciando letture e vocaboli. So che può sembrare strano o senza senso, ma ti assicuro che una volta memorizzati i kanji sarà più semplice imparare il resto. È vero che non li saprai leggere quando li incontri nelle parole, ma quando li vedrai all’interno delle frasi d’esempio, grazie ai furigana, inizierai a memorizzare le varie letture facilmente. Io stessa ho imparato prima i kanji e il loro significato, poi tutto il resto è venuto da sè quando ho iniziato con un libro di grammatica. A forza di leggere le stesse parole ho iniziato a identificare le varie letture, più facilmente che fare tutto assieme.
Trovo difficile pensare di imparare in contemporanea kanji, significato, letture, vocaboli… è decisamente meglio dividere i diversi compiti ^_^ Sarà meno faticoso e in mezz’ora puoi imparare molti più kanji. Una volta che hai una base di qualche centinaio di kanji potrai anche affiancarci la grammatica, così da imparare dei vocaboli leggendo le frasi d’esempio, continuando però a studiare i kanji rimanenti sempre nello stesso modo.
Sarah
5 Settembre 2016
Penso proprio che seguirò il tuo consiglio, a dire la verità non avevo mai pensato si potesse fare anche in questo modo, però ora che ci penso credo sia un buon metodo, in questo modo posso studiare sia i kanji che la grammatica. Grazie mille!
ダニエーレ
16 Settembre 2016
Io per il momento mi sto focalizzando sui due sillabari kana, a fine mese mi iscriverò al corso Sogo Elementare 1 all’istituto giapponese di cultura a Roma, sempre se troverò posto.
Devo dire che non mi ci ero mai messo molto d’impegno con lo studio del Giapponese, mi è sempre piaciuto, ma mi arenavo prima di inizare. Poi, dopo essere stato in Giappone, il mio amore per quella lingua così stupenda e musicale (e a volte anche buffa) è esploso, voglio impararla, e voglio tornare in Giappone, e poter capire ed essere capito. Poter capire tutte le canzoni dei miei cantanti J-pop preferiti, poter vedere film, leggere testi semplici (E magari leggere i manga che ho preso in Giappone, mio Dio, per leggere i furigana si diventa ciechi! Poi non parliamo delle edizioni Bunko) parlare con persone giapponesi, spero di farcela!
Elena Biltchinskaia
17 Maggio 2017
Grazie mille per l’articolo!
Sono innamorata della poesia di Basho, mentre lo leggo (nella traduzione in russo) sento che sarebbe possibile per me un modo di percepire la vita in modo completamente diverso, molto migliore del mio solito.
Per favore, mi potete consigliare una buona scuola di giapponese a Milano?
ho iniziato perchè mi hanno coinvolta in una challenge linguistica internazionale, ho 54 anni e una certa passione per le lingue, mi hanno offerto un mese gratuito di lezioni di jap composte in parte da sessioni su pimsleur (mezzora al giorno), poi 10 minuti al giorno con una tutor via zoom dal Giappone e qualche altro strumento sul web. Ad ora (sono a metà) devo dire che con la pronuncia a detta di Yuka sono perfetta, dice che sembro una nativa, le lezioni su Pimsleur sono ottime per la pronuncia ma noiosissime per i contenuti, a tratti demoralizzanti.
Yuka è splendida, me la porterei a casa se potessi.
A fine mese io e gli altri sfidanti, ognuno si sta mettendo alla prova con lingue totalmente sconosciute prima, ci confronteremo producendo un video ognuno in cui si parla nella lingua seguita. La sfidante americana che sta facendo il corso di italiano sta già conversando, in modo basico ma è brava, e lo so perchè io sono la sua tutor madrelingua, gli altri non so a che livello siano, ad esempio c’è uno sloveno che impara l’ebraico, un francese che studia il tedesco e un americano che studia spagnolo (quello l’ho sentito una volta e non è malaccio a parte la pronuncia terribile), anche Yuka sta studiando spagnolo, e mi dice di avere le stesse difficoltà che ho io.
Quella messa peggio però credo di essere io, credo di aver scelto una sfida esagerata, dubito tra 15 giorni di riuscire a portare a casa un discorso minimamente accettabile in video (mi andrebbe bene anche parlare come Tarzan :-D ).
Hai qualche consiglio per accelerare la fluenza del parlato? Per sbloccarmi in ‘output’? (non è prevista lettura per fortuna e per ora, anche se sto studiando hiragana, non gli sto dando molto peso, uso il romaji per interfacciarmi con Yuka).
Ogni tanto mi demoralizzo, come stamattina, allora amando la musica mi butto su quella, sto traducendo unravel (la sigla di Tokio Ghoul) e sto imparando a cantarla, mi aiuta più che altro per ritrovare il piacere.
Ciao Tiziana, inizio con il dire che non è facile fare un discorso (anche se super semplice) in giapponese o in qualsiasi altra lingua dopo un periodo di tempo così breve! Tenendo conto che metodi come il Pimsleur non credo diano basi solide per lo studio della grammatica (se non sbaglio è molto improntato sull’imparare delle frasi). L’unica cosa che mi verrebbe da consigliare è provare a fare un po’ di shadowing, ma forse è quello che fai già un po’ con il Pimsleur. E provare a buttare giù un discorso e farlo correggere alla tua tutor e lavorare su quello?
Ti lascio anche questo articolo, ma non so fino a che punto possa esserti utile (molto materiale non è scritto in romaji).
Antonella
11 Febbraio 2022
Ciao Federica,
Io avevo iniziato a studiare giapponese con una ragazza italiana che ha studiato in Giappone, poi però per vari motivi lo studio si è interrotto (perchè lei non poteva più andare avanti) ho imparato solo hira e kata (sto parlando di un annetto fa, adesso li ho già dimenticati). Adesso sto imparando il coreano, con i corsi dell’istituto culturale coreano (tra una settimana inizio il livello 2, superato a dicembre livello 1). Il coreano mi impegna molto e ho paura che, dedicandomi anche la giapponese, di confondermi troppo le idee! Ho visto che anche tu conosci sia coreano che giapponese, volevo chiederti se sei riuscita a studiarli insieme o se, come me, ad un certo punto hai dovuto fare una scelta, cioè di prediligere una delle due lingue! Ho paura che, se vado avanti con il coreano (sono 8 livelli in tutto all’istituto) non mi metterò mai seriamente a studiare giapponese!
Ciao Antonella, dipende quanto tempo puoi dedicare ad entrambe le lingue. Quando ho iniziato con il coreano conoscevo già abbastanza il giapponese quindi potevo lasciarlo un po’ da parte. Io personalmente non riuscirei a fare due lingue allo stesso momento, ma sarà un mio limite. Ti lascio anche il link a un vecchio articolo che parla proprio di imparare due lingue in contemporanea, forse può esserti utile!
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27 commenti
27 Marzo 2015
Federica non mi mollare con il coreano! Forza che con il tempo riuscirai a padroneggiarlo meglio del Giapponese ;) 화이팅~!!
28 Marzo 2015
물론이지! 절대 포기 안 해! Certo, non mi arrenderò mai!
Studi anche tu coreano?
28 Marzo 2015
Concordo con te, la motivazione sarà sempre la spinta principale nello studio di una lingua…se manca quella, non si fa molta strada!
Ogni tanto mi capita di avere dei periodi in cui mi sembra di non aver combinato nulla, di non riuscire ad esprimermi e capire come vorrei…per riprendermi, niente di meglio che ripensare alla strada fatta fino ad ora, ai risultati raggiunti, a quella parolina che magari prima sfuggiva all’ascolto. E soprattutto, è essenziale porsi dei traguardi sempre più alti: è facile cadere nell’inganno di sapere alla perfezione il giapponese, perché magari capisci al 99% una puntata di un anime…per poi sbattere il muso davanti ad un qualche drama poliziesco.
Proseguendo giorno per giorno, i risultati arriveranno!
28 Marzo 2015
Esattamente quello che volevo dire, non posso che concordare con ogni singola parola che hai scritto :)
28 Marzo 2015
Io avevo iniziato da autodidatta, studiando a tempo perso sui pochi libri e dizionari che avevo all’epoca… poi ho fatto due anni di Ismeo a Milano con buon profitto… poi ho dovuto smettere xchè ho trovato lavoro (che non c’entrava nulla col jappo) e ora ogni tanto mi diletto + che altro a non scordare i kana e almeno i kanji + semplici (ascolto spesso musica jappa, dagli anime ai B’z). Della grammatica ricordo abbastanza ma non proprio tutto… x es. i vari modi di contar le cose… Son ben lontana dal tuo livello ma devo dire che non mi applico come te, vuoi x mancanza di tempo o di voglia :P, ecco. Se ne avessi ancora la possibilità tornerei all’Ismeo x finire il corso, mi piaceva proprio; ma nella vita non sempre si può scegliere tutto…
Ah, vorrei chiederti la differenza tra ようこそe いらっしゃいませ… non voglion dire entrambi ‘benvenuto’? Che differenze ci sono nel loro uso? Ti ringrazio fin d’ora, ciao
29 Marzo 2015
ようこそ è il benvenuto vero e proprio, mentre いらっしゃいませ viene usato nei negozi o nelle bancarelle per accogliere i clienti. In pratica いらっしゃいませ è la versione imperativa di いらっしゃる, verbo onorifico di venire. Possiamo quindi tradurre questa parola più come “venite” che come “benvenuto”. ようこそ lo puoi trovare sugli striscioni o cartelloni ad esempio, come un banale 日本へようこそ (Benvenuto in Giappone).
Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
31 Marzo 2015
ありがとうございます フェデリカ, ora ho capito la differenza :)
7 Aprile 2015
Ciao, e complimenti per il tuo blog, sempre interessante.
Riguardo all’argomento della motivazione, pensi che darsi l’obiettivo di superare il livello iniziale del JLPT possa funzionare? Ho visto che c’è molto materiale disponibile per preparare il test, quindi mi sembra che possa essere un po’ come preparare un esame, ma… forse toglie un po’ della “poesia” di studiare giapponese, che ne dici? Io lo studio davvero per diletto, e per la sfida che rappresenta.
Infine, la domanda cretina: si paga per sostenere il test JLPT?
7 Aprile 2015
Ciao Massimo, certo, il JLPT può essere un buon obiettivo. All’inizio però mi soffermerei sullo studio “per il gusto di fare”, ma solo perché può essere frustrante vedere che non si riescono a risolvere le domande più semplici del JLPT e non vorrei che ti demotivasse nello studio. In internet trovi tanto materiale per il JLPT ma attenzione che si trovano diversi errori, specialmente nelle liste di parole!
Sì, il prezzo è di 45 euro per i livelli più bassi (mi sembra per il 5 e il 4) e 50 per gli altri.
16 Aprile 2015
Ciao Federica, mi è piaciuto molto questo articolo e sono d’accordo su tutti i punti. E’ impossibile quantificare il tempo di apprendimento di una lingua poichè è relativo solo a noi stessi.
Io adesso sto un po’ trascurando il giapponese e devo ammettere che mi manca, credo proprio che riprenderò coi giusti ritmi. Speriamo bene!
Sai, non so se hai visto Ponyo sulla scogliera di Miyazaki, ma è stato motivante quando sono riuscita a capire cosa trasmette il padre di Sōsuke al proprio figlio in alfabeto morse, in quella scena sono presenti solo i sub jap. E’ una piccola cosa, dato che erano due parole in hiragana, ma contando che prima non avrei saputo capire nulla è confortante!! ^_^
Ho letto che tu vuoi esercitarti di più nel parlato cosi ho pensato di consigliarti questa applicazione : http://www.hellotalk.com/ in cui puoi metterti in contatto con madrelingua per imparare e insegnare. Inoltre puoi anche comunicare mandando registrazioni. Io la utilizzo e ho conosciuto diverse ragazze e ragazzi giapponesi.
Fammi sapere se ti è stato utile!! Ciao :)
16 Aprile 2015
Ciao Valentina, grazie per il commento! Hello Talk già la conosco ma lo uso davvero poco, in effetti dovrei sfruttarla un po’ di più…
15 Gennaio 2016
Ciao! È da circa sei mesi che cerco di studiare il giapponese e non ho mai voluto pormi questa domanda perché temevo mi demotivasse,così ho ingigantito il problema! Non mi hai buttato giù, anzi. Più carica che mai. Gambareeeee
16 Gennaio 2016
Ottimo, mi fa davvero piacere ^_^ がんばってね :)
2 Febbraio 2016
Salve federica, ho letto con molto piacere il tuo articolo!! :) vorrei iniziare a studiare il giapponese ma non so veramente da dove iniziare, i kanji? Oppure da qualche altra cosa? Vorrei iniziare a comprendere lo scritto (tipo i manga) ma la verità e che vorrei prepararmi almeno un pochino in vista di un viaggio in giappone nei prossimi anni… Tu che consigli mi dai?
3 Febbraio 2016
Ciao Alessandro, ho già scritto un articolo che potrebbe esserti utile :) Se poi hai ancora dei dubbi chiedi pure.
4 Giugno 2016
Ultimamente ho scoperto una tecnica per capire se la mia motivazione a fare qualcosa (qualsiasi cosa) è sufficientemente alta.
Ad esempio, quando voglio sapere se sono davvero motivato con il giapponese, allora mi chiedo: Dopo che avrò superato il massimo livello (l’N1), avrò ancora voglia di migliorarmi?
E quando saprò parlare come un madrelingua?
E quando scriverò il mio primo libro in giapponese?
E quando diventerò uno scrittore best seller? O un attore famoso?
Non importa fissarsi tutti questi obiettivi e realizzarli per forza, ma ho notato che se penso che non perderò la mia voglia di studiare nemmeno dopo averli raggiunti, probabilmente la mia motivazione sarà sempre sufficientemente alta e potrò dedicarmi al giapponese sereno e sicuro che non mi stancherò praticamente mai.
13 Agosto 2016
Ciao Federica, mi piace davvero molto il tuo blog. È dalla prima media che cerco di imparare da autodidatta il giapponese, ma all’epoca non sapevo da dove iniziare. In seconda media, l’anno scorso, mi sono imbattuta nel tuo blog. Credo che sia più di molti libri. Comunque quest’anno ho iniziato ad impegnarmi sul serio. Volevo chiederti se hai iniziato a studiare il giapponese durante gli studi obbligatori e, se sì, se hai trovato difficoltà a seguire entrambi, visto che non vorrei interrompere visto che inizio il liceo classico il prossimo anno. Grazie, trovo molto interessanti e utili tutti i tuoi articoli e sapere che qualcuno è riuscito a studiare giapponese completamente da autodidatta mi mette un po’ di fiducia :)
14 Agosto 2016
Ciao Vivi,
tralasciando perdere il tentativo fallito nei primi anni delle superiori (internet non era molto diffuso e non conoscevo autodidatti di giapponese!), posso dire di aver iniziato in parte a studiare giapponese più o meno in quinta superiore, imparando hiragana/katakana e un po’ di kanji. Durante questo periodo non ho studiato molto altro perché ero molto presa con la scuola, probabilmente avrei potuto studiare di più se fossi stata in grado di organizzarmi meglio. Quindi la maggior parte dello studio l’ho fatto dopo aver finito scuola.
Con un po’ di organizzazione credo che si possa studiare il giapponese assieme senza tralasciare gli studi scolastici. Tanto non è che devi dedicare ore e ore di studio al giapponese tutti i giorni, si può fare anche solo una mezz’oretta, l’importante è essere costanti!
4 Settembre 2016
Io ultimamente mi sto un po’ abbattendo perché non riesco a trovare il tempo per studiare sia kanji che la grammatica e finisce che studio solo i kanji. Tra poco inizierà la scuola e avrò molto meno tempo.. Io per studiare 4 kanji ci metto delle ore poiché bisogna studiare pure i vocaboli, farne delle flashcard su Anki e ripassare per essere sicuri di non aver dimenticato ciò che si ha studiato. Tutto questo non riesco a farlo in mezz’ora, figuriamoci studiare pure la grammatica.. Che poi se studi i kanji riuscirai a leggere ma non a capire le frasi mentre se studi la grammatica riuscirai a capire e ad esprimerti in lingua ma non riuscirai a leggere e scrivere.. E’ davvero un problema :(
5 Settembre 2016
Concentrarsi su più cose diverse (kanji, grammatica, vocaboli…) è difficile, specialmente agli inizi. Secondo me è meglio se ti concentri solo sui kanji e sul loro significato, tralasciando letture e vocaboli. So che può sembrare strano o senza senso, ma ti assicuro che una volta memorizzati i kanji sarà più semplice imparare il resto. È vero che non li saprai leggere quando li incontri nelle parole, ma quando li vedrai all’interno delle frasi d’esempio, grazie ai furigana, inizierai a memorizzare le varie letture facilmente. Io stessa ho imparato prima i kanji e il loro significato, poi tutto il resto è venuto da sè quando ho iniziato con un libro di grammatica. A forza di leggere le stesse parole ho iniziato a identificare le varie letture, più facilmente che fare tutto assieme.
Trovo difficile pensare di imparare in contemporanea kanji, significato, letture, vocaboli… è decisamente meglio dividere i diversi compiti ^_^ Sarà meno faticoso e in mezz’ora puoi imparare molti più kanji. Una volta che hai una base di qualche centinaio di kanji potrai anche affiancarci la grammatica, così da imparare dei vocaboli leggendo le frasi d’esempio, continuando però a studiare i kanji rimanenti sempre nello stesso modo.
5 Settembre 2016
Penso proprio che seguirò il tuo consiglio, a dire la verità non avevo mai pensato si potesse fare anche in questo modo, però ora che ci penso credo sia un buon metodo, in questo modo posso studiare sia i kanji che la grammatica. Grazie mille!
16 Settembre 2016
Io per il momento mi sto focalizzando sui due sillabari kana, a fine mese mi iscriverò al corso Sogo Elementare 1 all’istituto giapponese di cultura a Roma, sempre se troverò posto.
Devo dire che non mi ci ero mai messo molto d’impegno con lo studio del Giapponese, mi è sempre piaciuto, ma mi arenavo prima di inizare. Poi, dopo essere stato in Giappone, il mio amore per quella lingua così stupenda e musicale (e a volte anche buffa) è esploso, voglio impararla, e voglio tornare in Giappone, e poter capire ed essere capito. Poter capire tutte le canzoni dei miei cantanti J-pop preferiti, poter vedere film, leggere testi semplici (E magari leggere i manga che ho preso in Giappone, mio Dio, per leggere i furigana si diventa ciechi! Poi non parliamo delle edizioni Bunko) parlare con persone giapponesi, spero di farcela!
17 Maggio 2017
Grazie mille per l’articolo!
Sono innamorata della poesia di Basho, mentre lo leggo (nella traduzione in russo) sento che sarebbe possibile per me un modo di percepire la vita in modo completamente diverso, molto migliore del mio solito.
Per favore, mi potete consigliare una buona scuola di giapponese a Milano?
Grazie e buona giornata a tutti!
Elena
23 Settembre 2021
ho iniziato perchè mi hanno coinvolta in una challenge linguistica internazionale, ho 54 anni e una certa passione per le lingue, mi hanno offerto un mese gratuito di lezioni di jap composte in parte da sessioni su pimsleur (mezzora al giorno), poi 10 minuti al giorno con una tutor via zoom dal Giappone e qualche altro strumento sul web. Ad ora (sono a metà) devo dire che con la pronuncia a detta di Yuka sono perfetta, dice che sembro una nativa, le lezioni su Pimsleur sono ottime per la pronuncia ma noiosissime per i contenuti, a tratti demoralizzanti.
Yuka è splendida, me la porterei a casa se potessi.
A fine mese io e gli altri sfidanti, ognuno si sta mettendo alla prova con lingue totalmente sconosciute prima, ci confronteremo producendo un video ognuno in cui si parla nella lingua seguita. La sfidante americana che sta facendo il corso di italiano sta già conversando, in modo basico ma è brava, e lo so perchè io sono la sua tutor madrelingua, gli altri non so a che livello siano, ad esempio c’è uno sloveno che impara l’ebraico, un francese che studia il tedesco e un americano che studia spagnolo (quello l’ho sentito una volta e non è malaccio a parte la pronuncia terribile), anche Yuka sta studiando spagnolo, e mi dice di avere le stesse difficoltà che ho io.
Quella messa peggio però credo di essere io, credo di aver scelto una sfida esagerata, dubito tra 15 giorni di riuscire a portare a casa un discorso minimamente accettabile in video (mi andrebbe bene anche parlare come Tarzan :-D ).
Hai qualche consiglio per accelerare la fluenza del parlato? Per sbloccarmi in ‘output’? (non è prevista lettura per fortuna e per ora, anche se sto studiando hiragana, non gli sto dando molto peso, uso il romaji per interfacciarmi con Yuka).
Ogni tanto mi demoralizzo, come stamattina, allora amando la musica mi butto su quella, sto traducendo unravel (la sigla di Tokio Ghoul) e sto imparando a cantarla, mi aiuta più che altro per ritrovare il piacere.
23 Settembre 2021
Ciao Tiziana, inizio con il dire che non è facile fare un discorso (anche se super semplice) in giapponese o in qualsiasi altra lingua dopo un periodo di tempo così breve! Tenendo conto che metodi come il Pimsleur non credo diano basi solide per lo studio della grammatica (se non sbaglio è molto improntato sull’imparare delle frasi). L’unica cosa che mi verrebbe da consigliare è provare a fare un po’ di shadowing, ma forse è quello che fai già un po’ con il Pimsleur. E provare a buttare giù un discorso e farlo correggere alla tua tutor e lavorare su quello?
Ti lascio anche questo articolo, ma non so fino a che punto possa esserti utile (molto materiale non è scritto in romaji).
11 Febbraio 2022
Ciao Federica,
Io avevo iniziato a studiare giapponese con una ragazza italiana che ha studiato in Giappone, poi però per vari motivi lo studio si è interrotto (perchè lei non poteva più andare avanti) ho imparato solo hira e kata (sto parlando di un annetto fa, adesso li ho già dimenticati). Adesso sto imparando il coreano, con i corsi dell’istituto culturale coreano (tra una settimana inizio il livello 2, superato a dicembre livello 1). Il coreano mi impegna molto e ho paura che, dedicandomi anche la giapponese, di confondermi troppo le idee! Ho visto che anche tu conosci sia coreano che giapponese, volevo chiederti se sei riuscita a studiarli insieme o se, come me, ad un certo punto hai dovuto fare una scelta, cioè di prediligere una delle due lingue! Ho paura che, se vado avanti con il coreano (sono 8 livelli in tutto all’istituto) non mi metterò mai seriamente a studiare giapponese!
11 Febbraio 2022
Ciao Antonella, dipende quanto tempo puoi dedicare ad entrambe le lingue. Quando ho iniziato con il coreano conoscevo già abbastanza il giapponese quindi potevo lasciarlo un po’ da parte. Io personalmente non riuscirei a fare due lingue allo stesso momento, ma sarà un mio limite. Ti lascio anche il link a un vecchio articolo che parla proprio di imparare due lingue in contemporanea, forse può esserti utile!