Alla scoperta dei caratteri cinesi – I radicali – Insetto
Questo articolo fa parte della serie “Alla scoperta dei caratteri cinesi” (clicca sul link per l’indice tutti gli altri articoli della serie!)
Bentornati! Passate bene le vacanze di Natale? Riprendiamo con questa rubrica settimanale sui caratteri cinesi!
Prima di tutto, vorrei chiedervi di dimenticarvi per il momento del mio ultimo articolo: il mio progetto era infatti quello di dedicarmi ai caratteri degli animali (non a caso avevamo iniziato con il radicale 犭), ma nel momento di scrivere l’ultimo articolo, me ne sono completamente dimenticato, e tutto il programma è andato a farsi friggere.
Ritornando sulla retta via, anche oggi vedremo un radicale che ha a che fare con gli animali, ossia
Verme (虫)
Sono sicuro che tutti vi chiederete perché ho usato la parola verme, quando ha un significato piuttosto vago. Non potevo dire lombrico, bruco o larva? Vedremo a suo tempo il perché di questa scelta, ma per il momento partiamo dall’etimologia del radicale.
Questo è un pittogramma, ossia una rappresentazione disegnata di un oggetto, in questo caso il radicale 虫 rappresenta un serpente. È vero, può essere difficile vederci un serpente, ma pensate che il quadrato centrale sia la cuffia di un cobra, che questo tipo di serpente dilata quando vuole intimidire gli avversari. Il tratto verticale al centro è il corpo allungato del serpente, che si arrotola per terra a formare delle spire (il tratto verticale e quello sbieco in basso).
A differenza di quello di cane e quelli vegetali che abbiamo visto nello ultimo articolo (e di cui vi sareste dovuti dimenticare) questo radicale non ha la differenza tra forma regolare e contratta: mantiene cioè la sua forma anche nei composti, come in 蛇 serpente.
La cosa particolare di questo radicale è il significato che assume: all’inizio, come ci dice l’etimologia, stava probabilmente a significare un serpente velenoso, forse un cobra. Questa associazione è però sparita, e ha lasciato spazio a un più ampio spettro di significati, che sono riassumibili così.
- Serpenti
- Animali allungati
- Anfibi
- Rettili
- Insetti
- Oggetti allungati (raro)
Come potete notare è difficile dare una traduzione esatta in italiano e verme è la prima che mi è venuta in mente. Le persone schizzinose, con poca dimestichezza della natura, grideranno “verme!” alla vista di un grosso insetto, ma anche di un piccolo serpente, o magari anche di un rettile. Prendetela come una battuta, perché questa traduzione è solo frutto della mia mente insana.
Nella lingua inglese è stata addirittura creata una parola per tradurre letteralmente questo carattere, cioè wug, un’unione tra worm e bug.
E 虫 da solo, sia in cinese che in giapponese, vuol dire semplicemente insetto.
Come al solito, prima di vedere qualche composto interessante, diamo un’occhiata ai caratteri che sono la versione raddoppiata o triplicata di questo. La versione raddoppiata non esiste, o almeno non sono riuscito a trovarla, ma quella triplicata c’è: 蟲. Questo carattere ha le stesse letture della variante singola, sia per il cinese che per il giapponese.
Anche il significato è lo stesso: si tratta quindi di una semplice variante del carattere regolare, senza nessun cambio di significato. Questo carattere è sparito nel cinese semplificato, ma sopravvive in quello tradizionale e in giapponese, anche se è poco comune in entrambi i casi.
Arcobaleno (虹)
Questo carattere, dalla forma assai semplice, è solo uno dei tantissimi caratteri per arcobaleno. Altri esempi sono 霓, 蝀, 蝃, 隮, a cui corrispondono diverse letture in cinese, ma la stessa (にじ niji) in giapponese. Comunque, l’unico usato spesso è il primo.
Su questi cinque caratteri, solamente due non hanno il radicale 虫. 霓 ha il radicale di pioggia (雨) ed è evidente il motivo, mentre 隮 ha quello di collina (阜), forse a indicare l’immagine di un arcobaleno sopra una collina.
Ma perché gli altri tre hanno il radicale di insetto?
Ho letto da qualche parte che molto probabilmente si riferisce al fatto che dopo la pioggia gli insetti escono allo scoperto (e con questi anche serpenti, lumache… i vari 虫, insomma).
Ma c’è un’altra interpretazione, molto, ma molto più interessante.
In una versione più antica del carattere, quella che potete vedere qui a sinistra, l’arcobaleno veniva rappresentato come una specie di enorme bruco a due teste.
Dopo aver fatto qualche ricerca, ho scoperto che questa figura del drago-arcobaleno (虹) era una figura realmente presente nell’antica Cina, e sono stati trovati molti contatti anche con le credenze di molte popolazioni anche lontane, come gli aborigeni australiani.
Come in molte altre culture, anche in quella cinese l’arcobaleno era visto come un presagio positivo, e le sue teste erano a forma di animale, anche se non si sa con esattezza di quale animale si trattasse: forse un drago, oppure un toro.
Su questo punto non si hanno molte informazioni, dato che questa credenza nel drago-arcobaleno non è supportata da nessuno fonte scritta, anche se è rimasta un motivo spesso utilizzato nell’arte della Cina pre-imperiale (nell’immagine: un pendente di giada del Periodo degli Stati Combattenti).
Ah, giusto per la cronaca: la parte destra di questo carattere (cioè 工) significa lavoro, ma non centra nulla con il significato del carattere: ha solo valore fonetico.
Questo guest post è stato scritto da Bai Jiali.
La sua passione per la Cina è nata leggendo “Viaggio in Occidente”. Dopo aver approfondito la letteratura e la cultura di questo paese, ha deciso di dedicarsi allo studio del cinese.
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