Differenza tra wa e ga, soggetto in giapponese
In questo articolo vedremo la differenza tra wa e ga e in che modo il “soggetto” è diverso dall’italiano. Possiamo dire che in un certo senso… non esiste! Per riuscire a capire qualcosa dell’articolo hai bisogno almeno di una base del giapponese.
Partiamo dagli inizi. Di solito nei corsi e nei libri la prima costruzione che si impara è …は…です, tradotto con “…è…”, osservando questa genere di costruzione sembra quasi che il soggetto sia quello indicato con la particella は.
Eppure qualcosa non torna: dopo l’introduzione di が sembra sia questa la particella che introduce il soggetto. Prima di passare all’ennesimo dibattito su queste due particelle, facciamo un passo indietro su come sono strutturate le frasi.
Quante volte i corsi o i libri ripetono che la frase giapponese deve essere composta da soggetto + oggetto + predicato? Per quale motivo? Non posso dirlo con certezza ma penso lo facciano per confondere meno le idee agli studenti che trovandosi di fronte a delle frasi senza soggetto non capiscono subito chi è il soggetto della frase. Però è difficile adattare la struttura della frase giapponese a quella italiana, sono molto differenti.
Non è completamente esatto dire che il giapponese ha bisogno di un soggetto, molto spesso è sottinteso. Parlando di te stesso puoi tranquillamente omettere 私は・わたしは se si capisce, anche in italiano puoi togliere “io” senza che ci siano dubbi su chi sia il soggetto della frase. Spesso è omesso e si riesce a capire dal contesto, esattamente come può accadere in italiano.
Ecco qualche esempio, chiedo scusa per la poca originalità delle frasi:
(私は)ピザを食べます。(Io) mangio la pizza. (食べます・たべます- il verbo 食べる, mangiare, nella forma -masu al presente)
(私は)ピザが好きです。 Mi piace la pizza. (好き・すき – piacere)
(私は) 学校に行きます。(Io) vado a scuola.(学校・がっこう – scuola, 行きます・いきます – il verbo 行く, andare, nella forma -masu al presente)
In tutte queste frasi puoi tranquillamente eliminare il “soggetto”, si capisce chi è che parla. È molto comune per i principianti utilizzare “io” proprio per il fatto che non si capisce il soggetto in giapponese, in realtà però è molto ridondante, oltre al fatto che potrebbe indicare contrasto (vedremo questo caso più avanti). Ho fatto solo esempi con 私は, ma può valere con qualsiasi cosa già stata citata nella discussione, proprio come in italiano.
A: ピザが好き? Ti piace la pizza?
B: うん、大好きだ。Sì, mi piace molto. (大好き・だいすき – piacere molto)
Pizza è omesso nella seconda frase perché si capisce già di cosa si sta parlando. Nella prima frase è anche omesso “tu”, perché se fai una domanda ad un’unica persona è difficile che ti stia rivolgendo a qualcun altro. Usare あなたは è anche un altro errore tipico dei principianti.
は vs. が, l’eterno duello
Iniziamo con vedere brevemente la differenza tra le due particelle.
は non introduce nessun soggetto ma indica solamente l’argomento del discorso, non esiste un’equivalente simile in italiano. は mette in evidenza ciò che viene dopo, ci dice che quello di cui andremo a parlare avrà a che fare con l’argomento citato a inizio frase. Come individuare il tema? Poniti questa semplice domanda: “di che cosa si vuole parlare?”. La risposta equivale al tema in giapponese.
È difficile definire が come particella che indica il soggetto, almeno secondo il nostro punto di vista. Il più delle volte questa particella evidenzia e mette enfasi su una parte del discorso. In poche parole il sostantivo che appare assieme a が compie l’azione della frase oppure possiede una determinata caratteristica.
Per capire la differenza prova a tradurre le due particelle in questo modo: は come “riguardo a”, “parlando di”; が come “quello che”, “la cosa che”.
Proviamo a vedere una delle frasi precedenti applicando questa traduzione:
私はピザが好きです。 Parlando di me, la pizza è la cosa piacevole.
Quello che confonde è sicuramente la traduzione in italiano, perché viene tradotta con “Mi piace la pizza” senza mostrare la differenza tra le due particelle che sono molto diverse (dopotutto non avrebbe senso tradurre la frase in italiano con “riguardo a…” e simili).
Ti potrà aiutare forse il fatto che con は si parla di qualcosa che si conosce o che è già stato citato nel corso di una conversazione, invece con が spesso si introduce qualcosa che non si conosce. Ti sei mai chiesto perché spesso nelle domande si usa が? Esatto, è qualcosa che non si conosce bene, in più questa particella evidenza ciò che si trova prima (il sostantivo che si trova assieme a が).
A: パーティーは誰が来た? Chi è venuto alla festa? (Letteralmente: Parlando della festa, chi è quello che è venuto? 誰・だれ – Chi, 来た・きた – Il verbo くる, venire, nella forma piana al passato)
B: 田中さんが来た。Tanaka-san è venuto. (Letteralmente: Tanaka è quello che è venuto)
Indica che è venuto Tanaka-san e non altre persone in particolare.
Vediamo ancora un altro esempio:
あそこに赤い本があります。あれは私のです。Laggiù c’è un libro rosso. È mio. (あそこ – laggiù, 赤い・あかい – rosso, 本・ほん – libro, あれ – quello)
Nella prima parte della frase が mette enfasi al sostantivo 本 (libro), indica qual è la cosa che è presente. Dopo che si conosce di cosa si sta parlando, si usa は.
Non hai ancora capito bene la differenze? Allora analizza questa frase e cerca di capire chi è il soggetto:
朝ご飯はいつもコーヒーを飲みます。(朝ご飯・あさごはん – colazione, コーヒー – caffè, 飲みます・のみます – il verbo 飲む, bere, nella forma -masu al presente)
Soluzione (prima di leggere qua sotto osserva bene la frase!)
Il soggetto (come lo intendiamo in italiano) è…io! Nella prima frase, anche se c’è は, è difficile definire “colazione” come soggetto, introduce semplicemente l’argomento di cui si parla. La traduzione della frase è:
A colazione bevo sempre caffè.
Si può concludere che non esiste un soggetto inteso come nell’italiano, le particelle mostrano solo chi è l’argomento o evidenziano meglio una parte, ma per nessuna di queste si può dire che introducono il soggetto.
Anche se spesso sembrano introdurre il soggetto, ci sono altre frasi in cui il soggetto non esiste nemmeno. Insomma non resta che considerare le due particelle in questa maniera e fare attenzione quando si leggono queste costruzioni.
Quando usare は e が?
Può essere difficile capire quando usare は e が, per questo voglio dare un piccolo aiuto senza andare nei minimi dettagli delle regole di utilizzo. Non troverai ogni singolo caso di utilizzo delle due particelle, ma dovrebbe essere d’aiuto per la maggior parte dei casi quando non sai quale delle due è meglio utilizzare.
1) Usa が nelle costruzioni は〜が
Esempio: 姉は髪が長いです。Mia sorella maggiore ha i capelli lunghi. (姉・あね – sorella maggiore, 髪・かみ – capelli, 長い・ながい – lungo)
2) Usa が nelle costruzioni 〜に〜がいる/ある
Esempio: テーブルの上に携帯電話があります。Sul tavolo c’è un cellulare. (携帯電話・けいたいでんわ – telefono cellulare)
3) Usa が in risposta alle domande con が
A: くだものは、何が好きですか? Quale frutto ti piace? (くだもの – frutto, 何・なに – cosa) B: いちごが好きです。Mi piacciono le fragole. (いちご – fragole)
4) Usa は quando si fanno confronti tra più cose
Esempi: 英語はできますが、中国語はできません。So parlare in inglese ma non so il cinese (は sostituisce due particelle が, 英語・えいご – inglese, できます – il verbo できる, poter/saper fare, nella forma -masu al presente, 中国語・ちいごくご – cinese)
朝はコーヒーを飲みます。でも紅茶は飲みません。Al mattino bevo il caffè, ma non bevo il tè. (は sostituisce を, 紅茶・こうちゃ – tè nero)
うちの近くに郵便局があります。銀行はありません。Vicino a casa mia c’è un ufficio postale. Non c’è una banca (は sostituisce が, うち – casa propria, 近く・ちかく- vicino, 郵便局・ゆうびんきょく – ufficio postale, 銀行・ぎんこう – banca)
Una frase con は non solo indica l’argomento del discorso, può far intendere un contrasto, esprimere la differenza tra due situazioni. Nella frase precedente è facile capire che si tratta di un confronto, altre volte però il contrasto non è così chiaro: anche se la tua intenzione è quella di indicare un semplice “tema del discorso” potresti creare un malinteso. Provo a farti un esempio:
すしはおいしいです。Il sushi è buono.
Sembra semplice frase come quelle che abbiamo visto finora, in realtà non è proprio così: potrebbe indicare che il sushi è buono in contrasto con altre pietanze che probabilmente non lo sono. Se ci fosse が invece non ci sarebbe alcun contrasto, indicherebbe solo qual è la cosa buona.
ピザは好き。Mi piace la pizza
Anche in questo caso chi parla potrebbe fare un confronto con altri cibi che non piacciono o non sono buoni.
Se ci sono più は in una frase la prima indica tema o contrasto (dipende dal contesto), le successive invece sono sempre di contrasto.
5) Usa が nelle frasi secondarie
Questo è un argomento un po’ più avanzato, se ancora non conosci le frasi relative e le frasi complesse (quelle che hanno più di un predicato) ti consiglio di saltare il paragrafo.
Se ci sono soggetti diversi tra frase secondaria e frase principale, chi compie l’azione nella frase secondaria deve essere marchiata con が (a parte in caso di contrasto) perché は indica l’argomento della frase principale. Una frase secondaria è una qualsiasi frase che contenga informazioni secondarie, quindi sono delle frasi relative oppure sono collegate tramite congiunzioni subordinative (ので, から, のに, たら, と, けど ecc…).
Le subordinate in giapponese precedono sempre la frase principale a cui sono legate. Con “frase principale” si intende la frase che dà un senso compiuto alla frase. Detta in maniera semplice, se ci sono diverse frasi unite da congiunzioni subordinative, la principale è quella che sta alla fine di tutto, è quella che contiene il verbo finale.
彼女が来たから、私は帰ります。Visto che è arrivata io ritorno a casa. (私は帰ります è la frase principale. 彼女・かのじょ – lei, 帰ります・かえります – il verbo 帰る, tornare/ritornare, nella forma -masu presente)
宿題がたくさんあるのでパーティーに行けません。Dato che ho molti compiti non posso venire alla festa. (パーティーに行けません è la frase principale. 宿題・しゅくだい – compiti, たくさん – molti, 行けません・いけません – il verbo 行く, andare, nella forma potenziale negativa -masu)
Nelle frasi relative è necessario indicare chi compie l’azione con が:
田中さんが撮った写真はきれいです。La foto che ha fatto Tanaka-san è bella. (撮った・とった: il verbo 撮る, scattare una foto, nella forma piana passata, 写真・しゃしん: foto, きれい: bello)
Se il tema è in comune a entrambe le frasi basta mettere l’argomento prima della secondaria:
田中さんは頭が痛かったので学校を休んだ。Dato che Tanaka-san aveva il mal di testa, si è assentato da scuola. (Tanaka è la persona che aveva il mal di testa e che si è assentato. 頭・あたま – testa, 痛い・いたい – fare male, essere doloroso; 休んだ・やすんだ – il verbo 休む, assentarsi/riposare, nella forma piana passata)
Approfondisci la grammatica giapponese
Mi rendo conto che sono difficili da capire queste lieve differenze, spero che la spiegazione sia stata chiara. Se hai qualche problema a capire la grammatica giapponese o vuoi approfondirla ho scritto Ima Nihongo, un ebook per imparare giapponese da autodidatta. Se vuoi migliorare il giapponese prova a darci un’occhiata!
23 commenti
27 Giugno 2012
Devo dire che dopo l’immensa spiegazione che mi avevi fatto e quella che ho letto ora, mi sembra di aver capito come funzionano :D
29 Giugno 2012
Penso che l’utilizzo di queste particelle sia una cosa a cui ci si abitua con il tempo…
Ricordo ancora il piccolo shock avuto all’inizio: “ma… ma… allora quale dei due indica il soggetto??” XD
3 Luglio 2012
Per me le due particelle erano esattamente la stessa cosa, non mi sembravano diverse anzi! Più leggevo la spieagazione più dicevo “ma dicono la stessa cosa” XD Sono d’accordo con te, solo con il tempo ho capito la differenza.
11 Settembre 2012
Scuami una domanda, nelle frasi:
ピザが好き? Ti piace la pizza?
パーティーは誰が来た? Chi è venuto alla festa?
Ometti か alla fine della frase per fare la domanda. Ho sempre studiato che か va sempre messo in una domanda, esiste una forma per cui può essere omesso?
11 Settembre 2012
Non c’è una regola, può essere liberamente omesso, soprattutto nel caso di domande informali.
11 Settembre 2012
Ah! ok, grazie^^ Quindi in questo caso come in italiano, parlando si capisce che è una domanda utilizzando il tono della voce?
11 Settembre 2012
Proprio così, come in italiano si capisce dal tono interrogativo.
1 Agosto 2016
Una buona spiegazione per chi sia solo interessato a tradurre dal giapponese all’Italiano… Ma se uno vuole parlare/scrivere in giapponese, occorre almeno nei primi tempi tradurre dall’italiano al giapponese, e non vedo come questa spiegazione aiuti in quella direzione…
1 Agosto 2016
Hai qualche esempio più specifico di quello che intendi? Perché credo che sia sufficiente sapere ciò che ho scritto, a meno che non si voglia davvero vedere ogni singolo uso delle due particelle nei minimi dettagli! Anche perché quando si inizia lo studio della grammatica e poi con l’ascolto/lettura del giapponese pian piano si inizia a capire in modo naturale quando si usa l’una o l’altra particella, proprio come la imparano i giapponesi (neanche loro saprebbero spiegarti il perché di qunado si usa l’una o l’altra…)
Se hai bisogno di un’altra spiegazione, anche se in inglese, prova a vedere quella del libro “Making Sense of Japanese”.
1 Agosto 2016
Che neanche i giapponesi sappiano spiegare la differenza è verissimo, sai… Mia moglie è giapponese e non è mai riuscita a spiegarmelo nel modo chiaro che hai usato tu. :)
6 Settembre 2016
Ciao Federica^^ Volevo farti i miei complimenti, nonostante studi coreano (da circa tre mesi, perciò sto studiando ancora le cose basilari) e non giapponese sono riuscito a capire quasi tutto di ciò che hai spiegato! Volevo chiederti se queste regole che si usano in giapponese traは e が posso usarle in coreano con 은/는 e 가/이? Perché penso sia una delle cose più difficili da capire delle poche cose che ho fatto, tra l’altro leggendo il mio libro di grammatica non si capisce molto bene…
Grazie mille per l’attenzione^^
7 Settembre 2016
Ciao Giacomo, in linea di massima sì, la spiegazione può valere anche per il coreano: が e 가/이 per mettere enfasi a una parte della frase, は e 은/는 per tema del discorso/contrasto. Ho parlato delle particelle del coreano in questo articolo.
12 Novembre 2016
Ho studiato (on e off) giapponese per 10 anni e poi ho iniziato seriamente un anno fa, conosco sulle 3000 parole o più, letto 4-5 LN, 5-6 VN e una serie manga ma devo dire che ancora は e が non mi entrano proprio in testa.
C’è un qualcosa che consiglieresti di fare?
P.S. ho comprato il tuo libro con delle ottime spiegazioni e ho letto Making sense of Japanese ma, forse sarò io, queste due particelle ancora non le ho capite perfettamente e se non ci penso su finisco per non capirci nulla (Specialmente dopo は).
13 Novembre 2016
Secondo me hai già letto tutto quello che ti serve sulle due particelle. Ti consiglierei di proseguire con la lingua e non preoccuparti di questo problema, a forza di vedere frasi che ne fanno uso capirai il loro funzionamento e ti verrà da usarle in modo esatto. È comunque un argomento difficile da spiegare anche per gli stessi giapponesi, dato che hanno imparato la differenza senza studiare. È un po’ come spiegare quando si usa l’articolo determinativo al posto dell’indeterminativo ai giapponesi: non è così facile da spiegare a chi non fa uso di articoli nella loro lingua!
Non so quanto ti sarà utile ma ti lascio questa spiegazione in giapponese sulle due particelle.
13 Novembre 2016
Grazie per il link, dopo proverò a leggerlo con calma.
E’ un concetto semplice alla fine (identificare con が e parlarne con は) eppure è difficile da spiegare per bene e “interiorizzare”.
Seguirò il tuo consiglio e sarò meno focalizzato sulla grammatica cercando di rendere la lettura più naturale.
Anche perchè leggere continuando a pensare alle regole grammaticali ti fa stancare molto velocemente ho notato.
13 Novembre 2016
Ho letto il link che mi hai passato ed è la stessa spiegazione a cui sono arrivato io.
Ora che ci penso avrei una domanda però.
が porta la nuova informazione rispondendo ad una domanda 誰が、何が ecc.., ma lo stesso vale per を, に, で e le altre particelle nominali, no?
Alla fine quindi non è che tutte le particelle nominali portano nuova informazione e は introduce vecchia informazione sul quale aggiungerne nuova (quindi indipendentemente da ciò che vuoi dire, se conosci un argomento lo introduci con con は e poi parli riguardo quello)?
Non è semplicemente questa la classificazione in giapponese?
Nuova informazione (Particelle nominale); Vecchia informazione(は)
14 Novembre 2016
In un certo senso sì, anche se io le definirei più come “altro tipo di informazione”, nel senso che が mette enfasi su qualcosa, su quella cosa di cui si vuole parlare, le altre invcece ti dicono il complemento oggetto, stato in luogo ecc.
Per fare un esempio uso を (perdona gli esempi banali) per dire “mangio la pizza”, mentre con が la stessa frase suona simile a “la pizza è la cosa che mangio”. È come se nella prima frase si vuole parlare dell’azione generica di mangiare la pizza, nell’altra invece dire proprio quello che si mangia.
Non capisco bene perché vuoi mettere a confronto le altre particelle con は, dato che quest’ultima può essere messa assieme alle altre per creare contrasto. Quindi non si può considerare は solo come vecchia informazione. Considerala una semplice particella dell’argomento (“parlando di…”, “riguardo a…” ecc.) e niente di più.
Secondo me dovresti farti meno domande sulla grammatica, rischi davvero di confonderti ancora di più le idee!
14 Novembre 2016
Credo tu abbia ragione.
Finisco sempre per confondermi alla fin della fiera.
Meglio continuare a leggere come ho fatto fino ad ora.
Grazie per le risposte
2 Agosto 2017
Non so come farei senza il tuo blog e le tue spiegazioni sempre chiare e sintetiche.Riesci ad andare al “nocciolo” della questione rendendo facili concetti di tutti i tipi.Non mi era chiara la differenza tra queste particelle infatti..anche perchè ovunque su internet si parla di soggetto e mai di tema nella costruzione della frase.Finalmente grazie all’articolo ho molto più chiara la differenza!Grazie mille :)
3 Agosto 2017
Mi fa molto piacere saperlo ^_^ Certo, su questo argomento si possono scrivere libri e libri, e io credo di essere fin troppo sintetica. Ma spero che il mio articolo possa essere d’aiuto un minimo per comprendere le due particelle.
9 Giugno 2018
Quindi nella frase da analizzare, 朝ご飯はいつもコーヒーを飲みます, se volessi mettere il soggetto, invece che は ci andrebbe il が, perché la frase sarebbe:
私は朝ご飯がいつもコーヒー飲みます。perché dopo io si aggiunge wa che indica l’argomento del discorso (la colazione), e dopo il ga che specifica che a colazione, il caffè è quello che bevo. Giusto?
9 Giugno 2018
Non necessariamente, purtroppo il problema è che il concetto di “soggetto” è completamente diverso tra le due lingue, addirittura si dice che non esista un soggetto in giapponese.
Innanzitutto l’interpretazione che hai dato alla tua frase non è completamente esatta, が enfatizza colazione, quindi suona tipo “parlando di me, è a colazione che bevo il caffè”, は rimane sempre l’argomento della frase (nel tuo caso “io” che, tanto per confondere le idee, sarebbe il soggetto in italiano), mentre が enfatizza quello che viene prima, cioè la colazione. Se è questa l’interpretazione che vuoi dare alla tua frase è ok.
Posso però anche dire 私は朝ご飯はいつもコーヒー飲みます, in questo caso entrambe le particelle は o sono di contrasto, oppure la prima è di argomento e l’altra è di contrasto, spesso non si capisce bene quando è l’uno o l’altro caso ma non porti troppi problemi. In generale la frase suona come “parlando di me, a proposito della colazione, bevo sempre il caffé”. Poi beh, tradurre は con “riguardo a” e espressioni simili serve solo per far capire la differenza.
Spero che sia un pochino più chiaro, purtroppo è una delle cose più difficili da spiegare della lingua giapponese.
9 Giugno 2018
Ehm… ok sì capisco. Credo! Pensavo che il GA enfatizzasse quello che c’era dopo, cioè il caffé. Ok grazie per le lezioni sempre utili e per rispondere sempre ai commenti