Tokyo e… la vita comoda!

Ciao a tutti! Mi chiamo Michele, ho vissuto a Tokyo, o meglio nella sua periferia, per circa un anno grazie ad una borsa di studio del governo giapponese. Mi hanno chiesto di scrivere a proposito della mia breve esperienza in Giappone.
È difficile riassumere un’esperienza così intensa in poche righe, ed è quasi impossibile condensare il tutto in un “ho amato il Giappone”, “ora lo odio!”. Però devo dire che un soggiorno così lungo mi ha dato l’opportunità di notare quei lati, positivi e negativi, del Giappone che non avevo notato da turista.
Ci sono tante cose che mi hanno colpito, alcuni modi di fare che non mi sono per nulla piaciuti e tante altre abitudini che mi hanno affascinato durante il mio soggiorno in Giappone.
Tra le tante, ho deciso di scrivere a proposito di quanto sia comodo vivere a Tokyo. Vorrei evitare di apparire il solito esterofilo che sparla dell’Italia: mi piacerebbe solamente trasmettervi cosa ho provato vivendo a Tokyo, nulla di più!
Se come me siete nati in periferia, probabilmente alcune delle cose che ho scritto qui sotto vi faranno capire cosa ho provato là. Adsl 50Megabits/sec considerate “lente”, prodotti ordinati da Amazon arrivati in due giorni senza aver selezionato alcuna opzione di consegna “veloce”, trovare alle tre e mezza di mattina dei locali che servono cibo caldo… Queste solo per citare alcune delle cose che hanno colpito.
Sono molte piccole cose, come il fatto di non dover mai usare le forbici perché ogni prodotto ha la sua apertura intelligente, o il washlet, che unisce il bidet con la toilette e ci aggiunge una serpentina dentro l’asse (per trovare la tavoletta calda nelle notti d’inverno), che unite fanno la differenza.

Numerosi comandi di un washlet
A volte ero così sorpreso che spesso mi sono trovato a chiedermi se tali servizi fossero veramente necessari o meno. Qualunque risposta provassi a darmi, lo stupore non accennava ad andarsene.
Riflettendoci sopra, credo che le cose che hanno reso il mio soggiorno in Giappone “una vita comoda” siano essenzialmente tre: i konbini, un sistema postale magnifico e l’integrazione di internet nella vita di tutti i giorni.
I konbini sono delle catene di piccoli negozi che svolgono le funzioni che in Italia sono svolte da tabaccai, bar*, minimarket, bancomat, posta** e edicole messe insieme. I konbini sono diffusi ovunque, oltre quaranta mila negozi in tutto il Giappone. A Tokyo sono diffusi capillarmente (dove abitavo ce ne erano sei diversi nel raggio di tre minuti di bicicletta) mentre in campagna se ne trovano un po’ meno. Sono aperti 24 ore su 24, tutti i giorni, festivi inclusi!
* Con bar intendo luogo dove comprare il caffè, bevande o dolci da mangiare al volo. Non immaginatevi dei bar come i nostri! E aggiungo che le 自動販売機 su questo fronte battono i コンビニ di parecchie misure.
** Possiamo trovare una cassetta delle lettere, comprare francobolli, a volte spedire pacchi con dei corrieri convenzionati con il konbini. Non immaginatevi un ufficio postale completo.

Un kombini della catena 7eleven
Se siamo poco a casa, possiamo farci spedire lì i pacchi da Amazon e andare a ritirarli in seguito. Possiamo comprare i biglietti dei concerti, pagare un ordine fatto online, prenotare e comprare videogiochi (in genere solo quelli appena usciti), riviste, oggetti per la casa, calze (!?!), cibo, ombrelli nei giorni di pioggia ecc… Infine, ogni stagione ha il suo prodotto tipico alla cassa, pronto per essere consumato, caldo o freddo che sia!
Ovviamente tutto questo ha un costo: ciò che si compra ai konbini ha un costo maggiorato, ma per una vita frenetica come quella giapponese o per avere servizi a orari impensabili direi che è un prezzo accettabile.
Altra cosa che rende la vita comoda è l’esistenza di corrieri postali come Kuroneko Yamato e simili. Possiamo indicare quando e a che ore consegnare il pacco: se per caso il destinatario non fosse in casa a quell’ora, una breve telefonata all’autista del corriere o un minuto sul sito permette di farsi riconsegnare il pacco gratis e in poco tempo nel giorno desiderato. Comprare su internet diventa molto più comodo con servizi simili.

Un camion del corriere Kuroneko Yamato
Ultima ragione che mi porta ad affermare che la mia vita in Giappone era comoda, è appunto la massiccia integrazione di internet con la vita di tutti i giorni. Il fatto di avere una popolazione abituata all’uso di questo mezzo crea molte opportunità.
Fra le tante troviamo un foltissimo sottobosco di blog su ristoranti e hotel con la conseguente importanza che è data a queste recensioni, uno delle basi su cui si fondano servizi come Jalan.net (portale che raccoglie sotto il suo ombrello migliaia di hotel) o altri portali simili. Il tutto rende internet uno strumento utile per conoscere che cosa ci possa aspettare da un certo hotel o da un ristorante.
Inoltre l’uso smodato che i personaggi pubblici giapponesi fanno di Twitter rende facile rimanere informati su prodotti ed eventi che ci interessano, ma non solo! Armeggiando un poco con il cellulare è facile trovare buoni sconto e promozioni per molti negozi: mostrando lo schermo del cellulare si ottiene immediatamente l’accesso alla promozione o lo sconto pubblicizzato.
Tutto questo per dire che se foste alla ricerca di una città in cui avere una vita veramente comoda… tenete in considerazione Tokyo!
Questo guest post è stato scritto da Michele.
2 commenti
2 Novembre 2012
Che bello! Un altro articolo esterno!
Molto interessante, anche se non ho bene capito quali sarebbero i lati negativi di tutta la vicenda.
P.S. Che bel nome konbini! E’ un’abbreviazione di ‘Convenience Store’?
2 Novembre 2012
Infatti in questo ci sono scritte le cose che ha colpito Michele in positivo. Chissà che un giorno non venga fuori anche un articolo con i lati negativi…
Esattamente, konbini è l’abbreviazione di convenience store :D